La Giacca sartoriale napoletana
Le giacche sartoriali apparentemente possono sembrare uguali mentre, ad occhio esperto, esistono segni distintivi che contraddistinguono una giacca sartoriale da un’altra indicandone addirittura la provenienza. Una giacca sartoriale napoletana presenta caratteristiche precise e codificate. Una fra queste, se non la principale, è quella della “leggerezza” e comodità. Per affrontare questo tema mi sono recato al civico 37 di via Cavallerizza a Napoli dove ha sede una delle storiche sartorie partenopee. Ad attendermi c’è Gennaro Formosa erede della Sartoria Formosa fondata dal padre Mario nel 1965. Gennaro parla quell’italiano addolcito dalla cadenza napoletana che ti aspetti proprio di sentire da un Gentleman made in Naples: “un buon sarto è quello che trova il giusto equilibrio tra 3 cose: il proprio stile (gusto), come vorrebbe vedersi il cliente e i limiti fisici e i vecchi sarti napoletani ci riuscivano“.
Vediamo insieme come riconoscere una giacca sartoriale napoletana, un concentrato di storia e cultura che prende vita da un sarto, un gessetto, una forbice, un metro, un ago, un filo e…tanta passione.
Manica
Uno degli elementi principe. Per la giacca sportiva si utilizza la manica a “camicia” così definita proprio perchè visivamente sembra proprio una manica di camicia. La manica ha un giro di circa 10 cm maggiore della spalla. L’attaccatura della manica “a mappina” fa si che la parte superiore risulti più ampia rispetto a quella inferiore creando quell’effetto con le caratteristiche arricciature (repecchia) che conferiscono una maggiore elasticità nei movimenti.
La manica risultando più corta permette l’uscita del polsino della camicia favorendo l’effetto spezzatura. Secondo alcuni la manica a “mappina” sarebbe legata all’abitudine dei napoletani, ma aggiungo di tutti i Signori del sud, di accompagnare la conversazione gesticolando e quindi la necessità di indossare una giacca che facilitasse i movimenti. Il discorso cambia nel caso di abito elegante. In questo caso la giacca presenta la spalla cadente morbida eventualmente con rullino.
Revers
Quelli napoletani sono davvero ampi, non meno di 8-10 cm., e molto spesso terminano a lancia.
Spalla
Secondo una tradizione iniziata da Cesare Attolini sono svuotate e seguono la forma del cliente e la celebre insellatura della “spalla naturale concava”.
Fodera
Nella giacca sportiva non ricopre totalmente l’interno della giacca ma lascia scoperta la parte posteriore (mezza fodera). Identica cosa avviene per le maniche. Per gli interni si utilizza tela di lino o crine. La giacca classica richiede la fodera.
Taglio
Più corto del normale.
Abbottonatura
Monopetto a due bottoni per tradizione (saggiamente indicato per uomini di bassa statura). Di gran moda oggi il tre bottoni stirato a due. Doppio spacco laterale posteriore.
Taschino
Definito a barchetta perché viene tagliato con angolo superiore pronunciato da risultare simile al profilo di una barca.
Impuntura
Per la giacca sportiva (lino o cotone) la cucitura è realizzata due volte sia all’esterno che all’interno. Per la classica impuntura singola.
Tasca
Nelle giacche sportive sono applicate “a toppa” e realizzate con lo stesso taglio del taschino superiore a “barchetta” o “a pignata“, dalla forma tondeggiante che ricorda una pentola. Le tasche sono cucite con doppia impuntura interna ed esterna.
Una giacca sartoriale denota, nella persona che la indossa, una scelta non solo di stile ma anche di vita. Ma resta sempre valido l’attualizzato brocardo per cui “l’abito non fa il Signore” ed oggi ne abbiamo prove schiaccianti. Basta andare un giorno al Pitti Uomo per rendersene conto. Si nota una aberrante tendenza ad esasperare le caratteristiche della giacca sartoriale napoletana nelle mise indossate da alcuni strani personaggi che affollano l’esterno del Pitti Uomo. Soggetti che non hanno niente a che fare con il mondo della moda ma che trascorrono ore a lasciare commenti su instragram per reclutare followers e per poi autodefinirsi “Brand Ambassador” o “Web Influencer”. Sono l’apoteosi dell’ignoranza più bieca ed assurda. Li vedrete indossare giacche dai revers larghi da arrivare al braccio, maniche gonfiate quasi come palloncini, pantaloni a vita alta e corti in basso. Utilizzano per le proprie foto hashtag come “gentleman”…ma un somaro vestito da cavallo non diventa tale, rimane un somaro bardato a festa.
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4 Comments
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Oddio quanto ho apprezzato questo pezzo sulla giacca sartoriale napoletana e soprattutto lo spaccato riguardante Pitti e i “somari vestiti a festa”!Ne è pieno e non solo al Pitti…ti seguo tantissimo e mi trovo molto con le tue “idee”!!!Grande 🙂
Grazie!! Meno male che qualcuno la pensa come me.
bell’articolo. e certo, quelli di pitti non si possono guardare proprio. ho un visto un bellissimo documentario a proposito dei sarti napoletani, si chiama o’ mast. è davvero notevole. qui il trailer https://vimeo.com/16443611
Grazie