Blouson: giubbino; giacca a vento, Harrington o giacca da golf
Si chiama blouson ma è noto anche come giubbino, giacca a vento, giacca da golf o per i veri intenditori anche come Harrington. Quest’ultimo deriva dal nome del personaggio (Rodney Harrington) che Ryan O’Neal interpretava nella fortunatissima serie TV “Peyton Place” del 1964.
Chiamatelo come più vi piace! Il blouson è un capo semplice, informale e soprattutto comodo. Queste sono le caratteristiche di un capospalla maschile che in poco tempo è divenuto un must-have tanto da essere scelto da numerosi personaggi tra cui anche politici come nel caso d Bill Clynton, John F. Kennedy, George W. Bush. Non a torto possiamo considerarlo come il capo ufficiale dei presidenti U.S.A., infatti l’Aereonautica Militare ne fornisce uno ad ogni capo di Stato in carica con il simbolo presidenziale ricamato da indossare sull’ Air Force One.
Origini del blouson
Il blouson però ha un’origine ben diversa, è il capo dell’uomo di strada, nasce infatti come giacca dell’uniforme dei postini, pompieri, agenti di polizia, nonché dei fattorini e parcheggiatori. Una nascita umile ma che ben presto diviene la sua chiave di successo. L’essere infatticosì pratico e versatile costituisce il suo punto di forza. Altra sua caratteristica è l’essere leggero, impermeabile e senza età, tanto da poter essere indossato da un adolescente così come da un uomo maturo. Nella seconda metà del secolo XX divenne icona della moda maschile grazie alla cultura pop. Negli anni ’50 lo troviamo addosso agli adolescenti come parte della loro divisa che prefigurava il look preppy. Negli anni ’70 in Inghilterra veniva indossato dagli skinhead e dai mod.
Il blouson nasce in Inghilterra nel 1937, precisamente a Manchester, dove i fratelli John e Isaac Miller, titolari di una fabbrica di abbigliamento, iniziarono a produrre la loro giacca G9 con il marchio Baracuta. Si trattava di semplice giubbino in cotone con collo rialzato, fascia e polsini in maglia elasticizzata, manica a raglan, tasche a sbieco con alette. Rispetto agli altri modelli che circolavano nello stesso periodo, il modello G9 si distingueva per la sua fodera intera che era in tartan Fraser (rosso, verde e nero), di cui Simon Fraser aveva concessione di utilizzo. L’azienda produceva anche capi idrorepellenti per le truppe inglesi durante la smobilitazione del 1945 e quelli della nazionale di calcio. Nel 1950 quando Baracuta iniziò ad esportare i suoi prodotti negli USA il G9 partì alla ribalta grazie al cinema ed agli indimenticabili attori di quel periodo.
Ma il suo successo è in parte dovuto al commerciante di Londra John Simons, lunghissime code davanti al suo Ivy Shop per acquistare un blouson, tanto che i Clash lo scelsero come “uniforme” da indossare nei loro concerti a Times Square nel 1981.
Due icone come James Dean ed Elvis Presley indossarono un modello simile al G9 nei film “Gioventù Bruciata” del 1955 e “La via del male” del 1958. James Dean lo portava quasi del tutto aperto con una t-shirt bianca sotto.
Brand ambassador del G9 fu Steve McQueen che, già noto grazie al film “La grande fuga”, nella copertina di Life del 1963 indossava il G9 in sella ad una delle sue moto. Anche Frank Sinatra, la cui eleganza è rimasta un ricordo indelebile nella storia, scelse di indossare questo pratico capo nel film “U 112 Assalto al Queen Mary”.
Dal mondo delle star al mondo del golf il passo fu davvero breve. Nel 1970 il campione Arnold Palmer lanciò la sua prima collezione di abbigliamento da golf avviando una collaborazione di giacche antipioggia, antivento e comode nei movimenti, proprio con Baracuta.
Nel 2008 l’attore Daniel Craig nel film James Bond “Quantum of solace” indossa la versione più elegante del modello G4 del blouson Baracuta, decisamente più avvolgente ed attillato, senza polsini e fascia in maglia elasticizzati.