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Firenze, 10 marzo 2012

In occasione di Taste abbiamo incontrato Anna M. Portinaro erede di una “dolce” tradizione famosa in tutto il mondo. Di chi stiamo parlando? Ma di Sua Maestà il Krumiro.

Non è un caso questa definizione di reale. Ora vi sveliamo un segreto. Vi siete mai chiesti perché i Krumiri hanno quella classica forma ricurva? Un omaggio al Re V. Emanuele II nell’anno della sua morte, il 1878, per ricordare i suoi baffi “a manubrio”.

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Probabilmente il biscotto fu inventato da Domenico Rossi nel 1870 in quel di Casale Monferrato, ma le prime inserizioni pubblicite sui giornali locali risalgano proprio al 1879.

Domenico Rossi partecipò alla Esposizione Universale di Torino del 1884 e in quell’occasione la Gazzetta di Torino scrisse del Krumiro: “Si può servire a fin di tavola come il più delizioso dolce a gustarsi col caffè e col thè”.

Da li a poco tempo giunsero i grandi riconoscimenti: nel 1886 il Diploma di Provveditore della Casa di S.A. il Duca Di Genova, nel 1887 del Duca D’Aosta e nel 1891 quello della Reale Casa d’ Italia nella persona di Umberto I.

Nel 1953 l’azienda di Domenico Rossi fu rilevata da Ercole Portinaro, fu il figlio Romolo a sostituire la confezione di legno con quella odierna in metallo che ha il pregio di mantenere l’aroma dei Krumiri.

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La tradizione e la storia rivive ancora oggi in questo biscotto dal sapore inconfondibile e come omaggio al suo glorioso inventore ancora oggi l’immagine di Domenico Rossi spicca sulle scatole di latta litografate insieme alle sue tante medaglie conquistate per la qualità del suo prodotto.

In occasione dei 150 anni dell’Unità d’ Italia l’azienda ha realizzato una speciale confezione frutto della rivisitazione di una vecchia scatola creata da Romolo Portinaro alla fine degli anni 50’.

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