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Accademia di Moda Maiani: sfilata luglio 2012 AltaRoma

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Cosa fare dunque in occasioni importanti come una cerimonia o un matrimonio salvando la forma e il portafoglio in periodi di crisi?


La risposta arriva dagli allievi della scuola Maiani, nota per la sua pragmaticità e per il suo forte legame con la realtà socioculturale del momento.


Una collezione a prova di crisi in cui le parole d’ordine sono: Riciclo e Utilizzo di materiali poveri o insoliti per una collezione di moda. A dispetto di ciò ai capi non manca l’opulenza, l’accuratezza e la particolarità che ci si aspetta da una collezione di Alta Moda.

Un mix di questi semplici elementi che dimostrano come la crisi può trasformarsi in una grande opportunità di rinascita e di rinnovamento.


La capacità manuale e sartoriale che permette di creare abiti da sogno con la propria energia, il proprio ingegno e con materiali riciclati : dalla juta ai sacchi bianchi della posta, alle tende e alle mantovane di casa, tela da lenzuoli dipinta a mano, batista da neonati, ricami realizzati con i chicchi di riso.

La lana cotta e il pile resi luminosi e preziosi dai ricami prodotti con materiali riciclati da vecchie collane e da vecchi bijoux scovati nel fondo di un cassetto.


Quarantaquattro outfit realizzati dai 25 studenti della scuola, in una collezione che vuole esprimere anche il loro stato d’animo: voglia di superare le avversità con le proprie capacità manuali.


La sposa romantica a costo “basic” in cui il valore aggiunto è dato dalla certosina e perfetta lavorazione che fa di un tessuto povero come il tulle un capolavoro di volumi e sovrapposizioni.


Non manca la più concettuale sposa “tomba” tutta nera, che vuole essere una critica al matrimonio come istituzione e simboleggia la ribellione della donna attuale al conformismo e ai vincoli sociali.
Dunque anche gli accessori sono riutilizzati dal vintage “di famiglia”.


Una collezione che nasce da un workshop a tempo pieno vissuto dagli studenti che imparano la pittura su tessuti, il ricamo, la modellistica, l’alta sartoria e con costi bassissimi riescono a creare abiti di alto valore artigianale che fanno sognare e sono consolatori in tempo di crisi.

Credit Michela De Nicola

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