Milano
presso lo spazio Krizia è stato presentato l’Almanacco guanda “Con quella Faccia. L’Italia è razzista?” Gli autori che hanno contribuito al nuovo numero dell’Almanacco raccontano un’Italia impaurita, divisa, senza nessuna idea di come integrare e assimilare gli stranieri che ormai sono diventati una forza lavoro imprescindibile per il nostro paese come documenta nel suo saggio Valeria Benvenuti ricercatrice della Fondazione Leone Moressa.
Gli stranieri si usano ma meglio che non abbiano sogni, speranze, necessità, curiosità di imparare la nostra lingua, le nostre usanze, come avviene al Nord, nelle regioni dove governa la Lega (Ferruccio Pinotti) e al Sud che ha vissuto la rivolta di Rosarno (Nicola Angrisano). Così uno spettro si aggira in questa Italia, il razzismo. É quanto constata incredulo Andrea Camilleri, di fronte a un paese fortemente mutato in peggio. Dove si vive la sindrome di una nuova invasione dei barbari (Luciano Canfora) e intanto ci si dimentica, come scrive Gian Antonio Stella, di quando “gli altri eravamo noi”, quando i nostri emigrati venivano respinti nei porti di arrivo in Brasile o negli Stati Uniti.
C’è un testo di Marcello Fois, il dialogo-racconto di Adriano Sofri in carcere con il nigeriano Joseph, quello di Edoardo Nesi sulla sua Prato dove “tutti parlano dei cinesi e nessuno parla con i cinesi”, il graphic novel di Christian Mirra, i rom protagonisti del racconto di Barbara Di Gregorio, la Stazione Centrale di Milano di Gianni Biondillo, e il quartiere di San Salvario a Torino dove vivono e lavorano stranieri di oltre cento etnie diverse. Per conoscerli, acquistare i prodotti del loro artigianato, vedere dal vivo la forma di una possibile integrazione è nata un’associazione, Migranda, che guida Luisa Pronzato sulle tracce di un’integrazione che non si ferma a livello di pura utopia.
Dalla nostra invitata Orsetta.
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