La casa d’aste Pandolfini apre la sua stagione, l’11 e 12 ottobre, con una grande asta di antiquariato. Per due giorni, nella sua sede fiorentina di palazzo Ramirez Montalvo, in Borgo degli Albizi, mette all’incantoArredi, mobili, oggetti d’arte e dipinti antichi provenienti dalla famiglia Antinori-Buturlìn e da altre collezioni privatefiorentine e toscane.
Oltre che nelle sale di palazzo Ramirez Moltalvo, dove saranno in esposizione dal 6 al 10 ottobre, una selezione dei lotti è stata presentata anche a Milano, dal 22 al 24 settembre, nella nuova sede della Casa d’Aste Pandolfini in via Manzoni 45.
Il primo giorno di vendita saranno proposte delle rarità del ramo della famiglia toscana Antinori imparentato con quella russa dei Buturlìn.
Tra i mobili segnaliamo un’importante cassettone a balestra, del terzo terzo quarto del secolo XVIII (figura 2980, stima 35-45.000 euro). Di manifattura fiorentina, il cassettone è in palissandro. Una bella coppia di candelabri (figura 2915, stima 5-6.000 euro) periodo Impero, secolo XIX, in bronzo patinato e dorato, con i fusti a figure femminili alate che sorreggono sulla testa una cesta di fiori e frutti dal quale si dipartono tre bracci portacandele a forma di cornucopia poggianti su semicolonna cesellata a fitto motivo geometrico su base quadrata. Tra i numerosi dipinti della famiglia, segnaliamo ritratti e paesaggi, tra i quali spicca la bellissima Madonna con bambino e San Giovannino di Andrea Piccinelli detto il Brescianino (Brescia 1485 ca. – Siena 1525), olio su tavola che reca sul retro due bolli in ceralacca con monogramma (figura 2898, stima 60-80.000 euro) e la rara Natura morta frutta e un volatile su fondo di paesaggio (figura 2908, stima 20-30.000).
Nella seconda giornata di vendita, oltre ad un’altra sessione di arredi, la parte più importane è dedicata al bel catalogo di dipinti antichi tra cui segnaliamo la Resurrezione di Altobello Melone (Cremona 1490/91-ante 1543), un olio su tavola recante sul retro timbri in ceralacca ed iscrizione “C. Marasso Adorno” (figura 2809, stima 30-50.000 euro).
Il dipinto venne riferito ad Altobello Melone da Luigi Grassi il quale per primo aveva riconosciuto i tratti tipici dell’artista e la sua consueta attenzione per le stampe tedesche.La bellissima ed imponente tempera cm 200×700 raffigurante L’Incontro di Antonio e Cleopatra, di Giovanni Scajario (Asiago-Venezia) e Domenico Fossati (Venezia 1743-1784) (figura 2574, stima 60-80.000 euro). Infine una Natura morta con cannone, pelle di leopardo, armatura ed armi attribuito a Johann Spilberg (Dusseldorf 1619 – 1690), olio su tela (figura 3405, stima 50-60.000 euro) e una Madonna con bambino e Santa Martina di Ciro Ferri (Roma 1633-1689), olio su tela ispirato al prototipo di Pietro da Cortona conservato a Roma, Chiesa di Santa Maria in Vallicella (figura 2269, stima 10-15.000).