Calabrese 1924, storico cravattificio napoletano, festeggia a Pitti Uomo 106 il secolo di vita. Da sempre eccellenza del made in Italy nella produzione di cravatte ed accessori per l’eleganza maschile, presenterà per l’occasione una capsule collection Heritage “Souvenir di Napoli”. La capsule, che si compone di fazzoletti da collo e da taschino, si divide in 4 temi: History, Folck, Tradition, Art. Oggi l’azienda Calabrese 1924 è guidata da Annalisa, quarta generazione di una famiglia di imprenditori della cravatta.
Tutto ha inizio negli anni ’20 del secolo scorso con Eugenio Calabrese che per un brevissimo periodo fu affiancato dal fratello Antonio. Con lo scoppio del secondo conflitto mondiale la manifattura fu dismessa. Fu Francesco Calabrese nel dopoguerra ad affrontare una nuova sfida: riprendere in mano l’eredità paterna. La prima difficoltà, per la ripresa della produzione, fu il reperire la materia prima: la seta. Una ricerca difficile che alla fine lo portò a conoscere un grossista napoletano che riuscì a fornirgli unicamente dei tessuti per confezionare abiti da bambini: colori chiari, fiorellini, stampe, micro fantasie. Partì con questi per dare continuità a quella tradizione che non doveva e non poteva morire. Intorno agli anni ’60 ormai aveva raggiunto un grande successo con le sue cravatte dall’etichetta: F. Calabrese”. All’epoca era uno dei cravattifici più antichi, nonché tra i pochi in Europa, vantando clienti sparsi in tutto il vecchio continente e anche oltreoceano. Gli anni trascorrono e le generazioni si rinnovano e la storia continua prima con Gaetano Calabrese e poi, nel ’91, con la figlia Annalisa Calabrese. Oggi le cravatte Calabrese 1924 sono in vendita nelle più raffinate boutique di tutto il mondo.
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