“L’eleganza è portare con la stessa disinvoltura abiti di grande sartoria e abiti comperati nei negozietti o addirittura sulle bancarelle. L’eleganza non è il vestito, ma è come si porta. Puoi essere inelegante con un abito di Valentino, come puoi essere elegante con un abito di OVS! l’eleganza è una cosa interiore”.
Vi presento una donna dal carattere forte deciso, anche difficile da intervistare ma sicuramente con un vissuto molto interessante, vi presento Costanza Afan De Rivera.
Nasce a Roma Costanza Afan De Rivera, nel mese di febbraio, e si diploma in guida turistica (lavoro mai svolto) anche se da bambina “il mio sogno è sempre stato quello di diventare chirurgo, mi piace molto, ho avuto la fortuna di poter assistere da dietro ad un vetro ad una operazione allo stomaco, fantastica! Ancora oggi, ogni tanto penso di iscrivermi alla Università della III età e frequentare medicina”.
Costanza hai un cognome particolare che non è italiano, mi racconti qualcosa sulla tua famiglia.
“Mio padre, il Marchese Achille Belloso Afan de Rivera, era di discendenza spagnola. Fece la marcia su Roma e benchè fascista, durante le persecuzioni a Roma, diede rifugio a moltissimi ebrei nel suo palazzo. Fermò, in divisa di ufficiale della Milizia, i tedeschi sul portone vietandogli l’ingresso. Per questo motivo alla mia famiglia fu dato il riconoscimento di “Giusti delle Nazioni”massimo riconoscimento dello Stato d’Israele. Mia madre Giulia Florio è figlia di Don Ignazio e Donna Franca Florio, grande dinastia, che fece grande la Sicilia. Ancora ora si parla di loro con grande affetto e devozione”.
Terminati gli studi Costanza va a lavorare in una boutique “di cose inutili ma molto divertenti”, un periodo divertentissimo durato circa 2 anni fino a quando non si è sposata. Diversi anni dopo, insieme alla sorella, apre un negozio di antiquariato e oggetti da regalo. “Era, oltre un negozio, era un ritrovo di amici, venivano accolti da bevande e cose gustose da sgranocchiare. Il tutto durò per ben 20 anni”.
Appassionata d’arte e della buona musica “mi piacciono le belle cose, non mi piacciono i quadri e le sculture dove serve l’interprete per capire cosa vogliano dire”. Colleziona elefanti e porcospini “gli elefanti perchè hanno una lunga memoria e le orecchie a sventola come me. Per i porcospini la storia è differente, cominciò mia madre a regalarmeli dicendomi che avevo il carattere del porcospino, poi hanno continuato fratelli e amici il che vuol dire che è vero”.
Si dedica alla politica e viene eletta come consigliere per il MSI in I Circoscrizione, e membro di una commissione regionale denominata “Osservatorio permanente della Regione Lazio” . Inoltre viene nominata Vice Presidente di AltaRoma-AltaModa, i cui soci erano la Regione Lazio, il Campidoglio, la Provincia, e la Camera di Commercio. Alla scadenza del mandato diventa Presidente onorario della Camera della Moda di Reggio Calabria, ed ancora oggi mantiene questa nomina.
Vive tra le città di Palermo e Roma. Durante il giorno si occupa della ricerca di sponsorizzazioni per le 2 gare automobilistiche che organizza. “Spesso i sabati e le domeniche partecipo a gare di regolarità con le auto storiche! Quando, sempre più raramente sono a Roma, mi divido tra la politica, sono socio fondatore della La Destra, la famiglia, sono nonna, e le varie cose da sistemare per quando non ci sono. Di certo sia a Roma che a Palermo le cose da fare sono tantissime e di certo non mi annoio!”.
Per Lei la moda è un mondo affascinante e le piace poter aiutare i giovani ed gli stilisti emergenti “mi piace poterli seguire anche da lontano e gioire per i loro successi”. Discendendo da una famiglia che ha inventato “La Targa Florio” (lo zio Vincenzo) le auto, le corse, le gare le scorrono nel sangue. Insieme al Barone Giuseppe Giaconia di Migaido ha fondato una associazione culturale “La Sicilia dei Florio” che organizza convegni, mostre e naturalmente gare e raduni di auto storiche. “Questo serve anche per fare conoscere non solo in Italia ma nel mondo una immagine diversa della Sicilia. Quella immagine che non compare mai su i giornali o alle televisioni. Una Sicilia pulita, con opere d’arti meravigliose i suoi mari, e la sua montagna, con una cultura che pochi paesi hanno, ma soprattutto l’ospitalità e la generosità dei siciliani. Tutte le fatiche fatte scompaiono quando ci sentiamo dire alla fine dei tour dai nostri concorrenti, grazie, la Sicilia è bellissima, torneremo e porteremo anche degli amici!”.
C’è un personaggio storico in cui ti identifichi?
“Sicuramente no Garibaldi che detesto dal profondo del cuore! Forse mi piacerebbe essere stata Costanza d’Altavilla, vivere in quel periodo mi sarebbe piaciuto molto, i vestiti, i castelli, le avventure. Mi avrebbe fatto piacere conoscere mia nonna materna, tutti ne parlano come una donna fascinosissima, bella, colta ed intelligente. Per i siciliani era: la Regina di Palermo, per Caruso “la Maronna” e per d’Annunzio “l’Unica” per me sarebbe stata solo una nonna che avrei tanto voluto conoscere”.
Ti piacciono gli animali?
“Li adoro, posso considerarmi una bambina fortunata, i miei genitori mi hanno permesso di avere una marea di animali. Ho allevato passerotti, porcospino, topini bianchi, canarini, cani e gatti. Ho dormito con le cicale!! Adesso non ne ho più, in quanto faccio una vita troppo zingaresca e non posso permettermi di avere animali, ma gioco e accarezzo con nostalgia tutti i cani che incontro”.
Che posto occupa nella tua vita l’amicizia.
“Indubbiamente è molto importante, anzi necessaria. Non la concedo molto, ma quando una persona mi è amica lo è in tutti i sensi. Guai però a tradirmi, non perdono. Ho poche amiche, e diversi amici, gli altri per me sono conoscenti, l’amicizia è una cosa troppo grande per poterla dare a tutti”.
La città in cui ti piacerebbe vivere?
“Amo tutte le città italiane, ognuno ha un suo fascino, ma la preferenza naturalmente va a Roma, dove sono nata e cresciuta, con tutti i suoi problemi e difficoltà. Purtroppo ormai non è più i mano ai romani, è diventata troppo multiculturale e questo non mi piace molto. Ha perso troppo del suo fascino e dello spirito romanesco. Altra città è Palermo, che considero la mia seconda Patria, il fascino di tutte le dominazioni, i colori dei suoi mercati, il profumo dei cibi cotti in strada, è una città unica”.
Costanza continui a lavorare nell’ambito della moda, in che modo la vivi?
“Mi piace andare alle sflilate e guardare le riviste di moda, poi mi vesto come mi pare, di solito preferisco il bianco sia d’estate che d’inverno. Non la seguo, metto anche cose degli anni passati nel vestito devo stare comoda, deve essere la mia seconda pelle. Se c’è una cosa che non sopporto sono gli uomini che indossano i calzini bianchi o corti, e le donne che portano biancheria bianca sotto abiti trasparenti”.
Qual è il capo o accessorio fondamentale per un uomo e per una donna.
“Per l’uomo ritengo necessario il fazzoletto nella giacca, possibilmente che non faccia a pugni con la cravatta. Per la donna la moda femminile è troppo veloce, non penso che ci sia un accessorio importante”.
Se dico “shopping” che cosa ti viene subito in mente.
“Un fantastico pomeriggio assieme ad una amica o anche da sola in giro per negozi, cercare, qualcosa di essenziale anche se non ne hai bisogno”.
Cos’è per te la bellezza?
“La bellezza, oltre ad essere quella che si vede nello specchio, è anche una questione di stile, di portamento e di eleganza. Essere belli e poi essere mancante del resto dal mio punto di vista è la bellezza dell’asino che crescendo passa”.
L’insegnamento familiare che utilizzi nella vita di ogni giorno.
“Il saper convivere con tutti, il portar rispetto delle opinioni altrui, ed essere educata sempre! Ringrazio i mie genitori dell’educazione che mi hanno impartito e ricordo i vari ceffoni che giustamente mi sono stati dati”.
Tuo sogno?
“Di poter essere capace di far diventare una nostra manifestazione: la 1000 Km di Sicilia alla stessa notorietà della 1000Km”.