inaugurazione al Gallery Hotel Art, in vicolo dell’Oro, della mostra fotografica di Elliott Erwitt. Nato a Parigi da genitori russi, Elliot si trasferisce negli Stati Uniti dove studia fotografia e poi cinema. Nel corso della seconda guerra mondiale fu assistente fotografo nell’esercito. La sua notorietà, a livello internazionale, avviene nel 1974, con la pubblicazione del libro Son of a Bitch in cui erano raccolti numerosi scatti di cani ripresi in pose o situazioni buffe.
In mostra, curata dalla galleria Brancolini Grimaldi, 20 scatti in bianco e nero accolti sulle pareti della hall dell’albergo, nelle sue aree comuni del piano terra e al Fusion Restaurant & Bar.
Erwitt è noto per le sue immagini che suscitano un sorriso immediato e per la sua capacità di cogliere attimi spensierati e spiritosi. Anche se a volte sono frutto di un preparazione e messa in posa, riescono a mantenere un fascino spontaneo e accattivante.
I cani sono uno dei suoi temi preferiti, otto dei numerosi libri da lui pubblicati sono dedicati a questo soggetto. Il più noto (presente anche tra la selezione delle foto in mostra al Gallery Hotel) è Felix, Gladys and Rover, 1974 che accosta le lunghissime gambe di un danese con quelle di una donna in stivali di gomma e un Chihuahua con un cappellino di lana, creando una scena quotidiana e assurda allo stesso tempo.
La serata, in dress code black or white, ha visto la partecipazione del bel mondo fiorentino. Un lungo aperitivo prolongè a base di fumanti e deliziose olive ascolane, cuscus alle verdure, riso al curry ed altre squisite pietanze preparate dallo chef del Fusion Restaurant.
“You can find pictures anywhere. It’s simply a matter of noticing things and organizing them. You just have to care about what’s around you and have a concern with humanity and the human comedy”. (Elliott Erwitt)