Partenza da Firenze ore 9. Arrivo a Napoli ore 11:55. Autista fuori dalla stazione ad attendermi…cavolo sono senza occhiali, dov’è? Immancabile approccio per richiesta denaro con toni adulatori della serie “Cavaliè mi date qualcosa“. Resisto. Approccio di nuovo avventore con tentativo vendita di ipad “pari al nuovo”. Sono irremovibile, anzi cado nel mutismo più totale, anche lui mi guarda preoccupato…finalmente eccolo.
Salgo in macchina direzione Caivano sede della Harmont&Blaine. Linda mi telefona due volte per conoscere la mia posizione: “manchi solo tu fai presto!” Primo senso di colpa della giornata, ma non sono io a guidare. Il mio driver è serafico e taciturno, sta cercando qualcosa Alla radio, mi auguro non sia niente di neomelodico. Sono salvo.
Ultimo arrivato…la sfilata inizia nella warehouse riadattata a teatro e palcoscenico. Ad essere presentata per prima è la collezione autunno inverno 2014-15 della linea bambino.
Come scenografia delle vecchie porte consumate dal tempo. Porte che richiamano un’Italia rurale e ribadiscono il senso del made in Italy del brand. Proprio da qui escono i bambini e camminano sulla passerella che rappresenta metaforicamente il futuro, senza mai dimenticare le radici.
Pausa brunch nella sala showoroom con piatti della tradizione ed una profumata pastiera. Ore 14.30 sfila la collezione uomo e donna. Un chiaro accenno agli anni ’70, tessuti morbidi ed avvolgenti per un total look dove non manca nulla…anche le scarpe.
Appluasi finali. Prende la parola il Dott. Domenico Menniti, che mi piace considerare un po il pater familias del “Bassotto”. E’ emozionato come lo sarebbe qualsiasi padre orgoglioso del proprio figlio. Annuncia la prossima apertura della boutique Harmont&Blaine a Mosca ed a sorpresa…l’inserimento della sfilata nel calendario della Camera della Moda per giugno 2014.
Punta d’orgoglio anche da parte mia, anche se non è la mia azienda ma sono felice per loro perchè è davvero un successo meritato. Risalgo in showroom e faccio, come direbbe un mio nobil amico francese, conversation.
Ore 16.10: saluti, strette di mano, baci ed un altro caffè Borbone (si chiama così la miscela e forse diversamente non può essere). Direzione stazione. Ore 17 riparto per Firenze. Sono a letto, stanco e con la palpebra che non regge più, ma termino ugualmente questo post.
Spengo l’interruttore della lampada e mi viene in mente Lei: la crostatina di Cova mangiata due volte, A/R, sulla Freccia. Amica fedele di questo fashion viaggio. Ore 00:15: buonanotte.
BACKSTAGE
Related posts
2 Comments
Leave a Reply Cancel reply
This site uses Akismet to reduce spam. Learn how your comment data is processed.
Bella recensione e bella sfilata..un marchio in continua ascesa di gran qualità…ma come hai fatto in una sola giornata a fare tutto??
grazie