Preso in prestito dal film di Fellini, volutamente dal sapore carnevalesco, la mostra ripercorre gli otto anni e mezzo di ricerca, produzione, mecenatismo della Fondazione Trussardi. 8 ½, vuole sottolineare il potere onirico e introspettivo di cui ogni arte è intrisa, così come nel film anche la mostra è un racconto per immagini, un susseguirsi continuo di flash back e di suggestioni, di ricordi.
Curata da Massimiliano Gioni è la prima collettiva della Fondazione con il coinvolgimento delle voci più autorevoli e interessanti del mondo dell’arte contemporanea internazionale. L’esposizione è aperta al pubblico dal 13 gennaio al 6 febbraio, tutti i giorni dalle 10:00 alle 20:00 con ingresso libero
Nella mostra si ammirano i progetti di 13 artisti: Darrel Almond, John Bock, Maurizio Cattelan, Tacita Dean, Micheal Elmgreen & Ingar Dragset, Peter Fischli, David Weiss, Urs Ficher, Martin Creed, Paul McCarthy, Paola Pivi, Anri Sala, Pawel Althamer. È parte della rassegna anche l’opera di Tino Sehgal, noto per le sue performance, dove i suoi attori si confondono tra il pubblico, per poi scioccarlo con qualche azione a sorpresa. Le opere sono collocate all’interno della imponente costruzione e dislocate nelle navate.
Martin Creed: “Everything is Going to be Alright”, neon bianco. Troneggia all’ingresso della facciata della Stazione Leopolda.
Elmgreen & Dragset: “Shout Cut” tecnica mista, Fiat Uno e roulotte. Metafora del turismo globale si presenta all’ingresso della mostra.
Pawel Althamer: “Balloon” nylon, poliestere, acrilico, corde, elio. Grande autoritratto a forma di pallone aereostatico, lungo oltre 20 metri, sovrasta la testa dei visitatori.
Fischili e Weiss: “Part of a film whit Rat and Bear”, lungometraggio surreale realizzato nel 2008 a Palazzo Litta dal duo svizzero.
Paul McCarthy: “Static (pink)”, silicone. Provocatoria rappreentazioe di George W. Bush.
Darren Almond: “If I Had You”, video installazione a 4 canali del 2003.
Urs Fischer: “House of Bread”, pane, legno, polistirolo, lampade. Una casa di pane dai toni fiabeschi.
John Bock: “Meechfieber”, film in 16 mm. Un mix di animali travestiti, danze, macchine irreali, davvero grottesco.
Anri Sala: “Long Sorrow”, film 16 mm. Video sul sassofonista Jemeel Mondooc.
Tacita Dean: “Day for Night”, film in 16 mm. Due film realizzati nello studio di Giorgio Morandi.
Maurizio Cattelan: “We”, struttura in fibra di vetro, gomma, legno ed abiti. Opera sul senso della fragilità della vita e riflessione sula morte. Ritrae se stesso in due fantocci stesi come se fossero corpi morti ma con gli occhi aperti.
Paola Pivi: “Senza titolo (zebre)” e “One love”, stampe fotografiche. Con le sue sculture costruisce un mondo contro natura dove tutto è governato dall’assurdo.
Tino Sehgal: “Selling out”, scultura vivente.
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Foto: R. Nobrez