Frac: quando e dove indossarlo. Dress code cravatta bianca
Stiamo parlando di lui, del frac. Indossato quasi sempre di sera, può essere richiesto per gala di beneficenza, occasioni mondane, ricevimenti in ambasciate, cene di stato, balli, udienze papali, incoronazioni di regnanti.
Il frac nasce in Inghilterra alla fine del sec. XVIII come abito di campagna in panno di lana colorato, corto sul davanti e con due falde sul retro, gilet in tinta diversa. Col tempo da abito comune si trasformò in veste di gala di colore nero e camicia bianca. Grazie ad Edoardo VII del Galles, figlio della Regina Vittoria, venne introdotta la moda, rimasta anche oggi, di lasciarlo aperto. Nel Novecento il frac si trasformò definitivamente un indumento da sera, affiancato dallo smoking e tight per il giorno. Dopo la Seconda guerra mondiale il frac si affermò come indumento tipico dei dignitari di corte e dei partecipanti a ricevimenti importanti.
Anche per il frac esistono delle regole ben precise da rispettare.
Giacca
E’ a doppio petto di colore nero, revers di seta di seta, dotata delle caratteristiche “code di rondine“, da cui deriva il nome in uso nei paesi anglosassoni “tailcoat” o “tails“. Dal momento che la giacca non si porta abbottonata, la vita deve essere molto aderente e ben modellata. Deve adattarsi perfettamente al busto in modo che resti al suo posto anche durante i movimenti della persona. Sul retro si trovano due bottoni situati all’altezza della vita da dove partono due pieghe fisse dette “infaldature”, che scendono fino in fondo. La giacca sul davanti presenta due file di tre bottoni per lato, che possono essere di osso nero o ricoperti di seta. Sulla manica ci sono di regola quattro bottoni.
Pantalone
Di colore nero senza piega né risvolti, con due galloni (strisce di raso) anziché uno come per lo smoking, ma in Italia è tollerata la presenza di un unico gallone. I pantaloni non possiedono i passanti per la cintura, si usano le bretelle (che non devono vedersi), in Italia si tollera l’uso di pantaloni da frac con piccola cintura, a patto che questa resti rigorosamente invisibile.
Panciotto
E’ indispensabile quanto obbligatorio. In piqué bianco (solo per i ricevimenti in Vaticano si porta nero), può essere monopetto a tre/quattro bottoni ovvero doppiopetto a tre per due ed ha un taglio piuttosto svasato.
Camicia
Bianca e solitamente con lo sparato rigidamente inamidato e il colletto diplomatico. I polsini sono semplici o con i gemelli.
Papillon
In piquè bianco (anche in Vaticano) e da annodare a mano.
Scarpe
Di vernice nera o oxford lisce.
Cappello
Cappello duro, preferibilmente di seta nera da sera, a cilindro.
Guanti
La tradizione li richiede in capretto bianco, oggi difficili da reperire, ma ammessi quelli in cotone. Lunghezza: al polso. Ricordiamoci che negli interni il guanto destro si sfila sempre reggendolo con la mano sinistra guantata.
Orologio
L’orologio da taschino.
Bastone da passeggio
Nero e con pomolo prezioso.
Mantello
Cappa nera, di lana o cashmere, o anche seta e può essere del tipo a pipistrello o a ruota. E’ ammesso anche un cappotto da sera di tipo chesterfield.
Fazzoletto da taschino
Bianco di seta piegato a sbuffo o a tre punte. Si può portare all’occhiello una gardenia bianca.
Calze
In seta nera lunghe al ginocchio. preferibilmente di seta.
Sciarpa
La sciarpa è bianca di seta, di inverno è ammessa in cashmere o lana pettinata.