Quella di Gianni Molaro è una delle sfilate a cui tenevo partecipare dopo aver preso parte a quella del mese di gennaio.
L’estro, la fantasia e l’amore per la moda in lui si fondano e danno vita a creazioni di Art Couture che prima ancora di essere pensati come abiti da indossare sono abiti per stupire il pubblico.
E devo dire ci riesce ancora una volta in maniera strabiliante.
In passerella, nel fastoso salone da ballo dell’ambasciata di Turchia, il mondo marino di Gianni Molaro.
Le bocche femminili si trasformano in guizzanti pesciolini rossi con tanto di pinne e coda. I lobi delle orecchie si allungano artificialmente e vengono lavorati come orecchini preziosi.
Il tutto può sembrare apparentemente stravagante ma se ci pensi bene solo un un vero” artigiano della moda” può trasformare un abito nel corpo di un pesce. Le branchie formate da tulle e plissettature di organze, effetto squama ottenuto da lavorazioni di fasce incrociate, crinoline leggere per le code lavorate in modo da richiamare l’effetto della schiuma del mare.
Il cappotto squalo è in argento e paillettes nere nasconde al suo interno una candida sirena vestita solo di conchiglie e trasparenze.
Gonne a palloncino piene di aculei, bustier a conchiglia, code di sirene, pinne argentate, copri spalle asimmetrici sempre a forma di pesce.
I tessuti sono impreziositi da ricami che prendono le forme di conchiglie, come per i lunghi guanti di raso, di alghe e stelle marine, e regalano effetti di luce cangianti.
I pesci sono intagliati su basi trasparenti e insieme a bianche vele stilizzate sono il dettaglio delle gonne, come anche del velo da sposa.
Le nuance sono quelle del mare: dalle barriere coralline ai mari tropicali, per perdersi nelle tinte del viola e giallo, del rosso, azzurro e rosa.
Credit M. Rosatelli
Diventa nostro follower, basta cliccare “Mi Piace”, tasto destro, potrai così accedere alla sezione “Contenuti fan”.