Il blog del Marchese
Evidenza2, Gentleman's Guide

Giubbotto jeans: storia di un mito

giubbotto jeans denim

Giubbotto jeans denim: storia ed evaluzione

Il giubbotto di jeans denim può, a giusto titolo, considerarsi come un capo evergreen del nostro guardaroba. Indipendentemente da quando lo hai acquistato, sarà sempre attuale e funzionale. Il giubbotto di jeans è un capo di abbigliamento versatile, resistente, comodo e soprattutto facile da abbinare tanto che negli ultimi anni lo abbiamo visto anche sopra abiti da sera.
Il giubbotto di jeans denim iniziò ad essere popolare negli anni sessanta in America come abito da lavoro per i meccanici. Negli anni ’50 chi indossava il tessuto denim era considerato un “alternativo” perché andava controcorrente alle culture sottostanti. I non conformisti era quelli che si distaccavano dalle regole della società e lo manifestavano utilizzando il proprio corpo, e l’abbigliamento, indossando questo tessuto che stava aderente.

Addirittura all’attore Bing Crosby, grande fan del denim, fu negato l’accesso ad un albergo di lusso perché indossavo un giubbotto di jeans. Per tutta risposta Levi’s gli confezionò addirittura uno smoking! La moda era ormai destinata a cambiare radicalmente rispetto al passato. Nel corso nel tempo il denim è divenuto il simbolo di alcuni movimenti controcorrente: negli anni ’70 per gli hippie, negli anni ’80 per i paninari, negli anni ’90 per i punkabbestia.


Storia
Il primo giubbino in denim risale agli anni 70 dell’ottocento e compare insieme ai primi pantaloni jeans. A causa del terremoto di San Francisco del 1906 molti degli archivi di aziende di abbigliamento da lavoro furono distrutti, pertanto non è possibile stabilire una data certa circa la nascita. Alcuni marchi che ormai non esistono più, come ad esempio Boss Of The Road, Stronghold, Heynemann (che già nel 1851 lasciava la sua linea con l’etichetta “Can’t Bust Em“, cioè indistruttibile) realizzavano indumenti da lavoro con questo tessuto. Ma fu solo Levis Strauss & Co., depositario del brevetto, che mise sul mercato la giacca denim con rivetti.
Inizialmente, nell’ultimo ventennio del 1800 le giacche di jeans erano pensate ed ideate per gli operai, per i lavoratori delle miniere e per i lavori più pesanti. Questo perché le cuciture orizzontali che tenevano le pieghe potevano essere rimosse per dare, a chi lo indossava, maggiore elasticità e comodità.
Levis nel tempo ha creato diversi tipi di giubbini. Il modello a sacchetto, intorno al 1910, era abbastanza ampio da poter essere indossato sopra le tute a salopette. Seguì quello con fodera in lana scozzese, particolare che fu ripreso e poi abbandonato fino a quando divenne di moda intorno agli anni ’50, e quello in duck, un particolare ti po di canvas.


Ma la prima giacca che prefigura l’archetipo del giubbotto jeans fu la 506xx, una blusa con fodera frontale a pieghe cucite ma che potevano essere aperte per poter inserire strati di tessuti più caldi, un taschino ed un cinturino posteriore con fibbia per regolarne la larghezza. Uscì nel 1905 ed ebbe un tale successo che ne fu prodotta persino una versione più economica la 213.


Per ogni nuova generazione il marchio Levis sviluppò un nuovo stile: il modello 506, il preferito dal cantante rock Eddie Cocran, ispirò molte imitazioni come il giubbotto Lee 401 del 1925. Il modello Levi’s 507XX, il cosiddetto type2 presentato nel 1953 aveva un taschino in più, ma sostituiva cinturino e fibbia posteriori con due regolazioni laterali, per una line più pulita e moderna.

Anche questo giubbotto fu imitato ad esempio dal primo Wrangler 11MJ Blue Bell, inizialmente dotato di pieghe a soffietto per garantire maggiore libertà di movimento a chi lo indossava.
Nel 1962 Levi’s presentò il modello 557XX, irrestringibile, due tasche più alte e con aletta, la caratteristica cucitura a v che va dalla vita alle tasche, conosciuto come trucker in quanto era il preferito dai camionisti malgrado Levi’s l’avesse invece pensato per i rancher, così come la camicia stile western con tasche a dente di sega, prodotta nel 1938. Forse il giubbotto 557XX era in ritardo per questo mercato.


Negli anni trenta la linea di abbigliamento Dude Ranch, di cui faceva parte, era destinata a un pubblico cittadino, a dimostrare che lo stile di vita del cowboy andava scomparendo ed era sempre più confinato al mito. Il 557XX è stato invece adottato dai motociclisti on the road, diventando simbolo della controcultura alla Easy Rider.
Se levi’s stabilisce il modello di giubbotto di uso comune e da lavoro, all’Ovest il mercato americano richiede invece qualcos’altro: nel 1933 il marchio Lee presenta la sua giacca 101J, abbinata ai jeans della stessa linea, la prima dedicata all’abbigliamento per cowboy.

Lo stesso anno vede il lancio il giubbotto Storm Rider, in pratica il modello 101j ma con fodera in lana scozzese colletto di velluto a coste, adottato da tutti i cowboy nie tre decenni successivi, nel cinema come nella vita reale, lo indossarono Kirk Douglas in “Solo sotto le selle” del 1962, Paul Newman in “Hud il selvaggio” del 1963, ma soprattutto fu Marilyn Monroe nel film “Gli spostati” del 1961 a fare tendenza, anche per il pubblico maschile.


Nelle sue varianti del modello base, stretto in vita e con taschino, il giubbotto era indossato dai cercatori d’oro, ai quli era destinat in origine , seguiti da cowboy, intellettuali beat, rockettari heavy metal ed artisti.

Related posts

L’Harris Tweed secondo Sartoria Edoardo Cortese

admin
6 years ago

La piega perfetta…la esige il pantalone

admin
11 years ago

I pantaloni chino da uomo: come abbinarli

admin
7 years ago
Exit mobile version