Il blog del Marchese
Bespoke Tales

Giulia Marelli…in cucina Arnalda

giulia marelli

Giulia Marelli in cucina Arnalda Gourmet.

Da sempre vorrei esser Alice nel Paese delle Meraviglie, mi piace l’idea di un mondo assurdo popolato da meravigliose creature anche se paradossalmente è più razionale del nostro”.

Cari amici mi sono davvero divertito ad intervistare Giulia, una ragazza bella, intelligente, ironica e… il resto lascio scoprirlo a Voi. Giulia Marelli nasce a Milano, laureata in economia aziendale in Bocconi, cresciuta in una classica famiglia tradizionale “forse un po’ di un’altra generazione una di quelle famiglie in cui le grandi aspettative sono rivolte solo ai figli maschi e in cui le donne possono tranquillamente fingere di fare qualcosa. Credo sia questo che mi ha portato a voler dimostrare di esser capace di lavorare anche ad alti livelli”.

Segno zodiacale Vergine ascendente pesci; in lei convivono due anime: una molto precisa, rigorosa e metodica, l’altra eccentrica, creativa ed esuberante “sono una mente per metà numerica per metà creativa”.

Da bambina non ha mai pensato di fare né la ballerina né la veterinaria, sognava di diventare un inventore, uno scienziato, lavorare in finanza o fare la pasticcera.

Ama la vela, lo sci, la fotografia e viaggiare “per me è fondamentale per conoscere e trovare nuove ispirazioni, mi piace conoscere i diversi popoli anche attraverso la loro cucina, non torno mai da un viaggio senza un libro di cucina locale”.

Colleziona vecchie valige in pelle e in pergamena, quelle con tutti vecchi adesivi “per me simboleggiano il viaggio, il cambiamento ma con la possibilità di portare con sé qualcosa di importante”. Ha una miriade di vecchi palloni in cuoio, acquistati nei mercatini in giro per l’Europa, e cappelli “ne ho una di ogni genere e tipo, merito anche di mia nonna che mi ha regalato le sue cappelliere piene di mille rarità”.

L’amore per gli animali è davvero sconfinato, possiede 6 cani e tra lei ed il suo Jack Russel c’è un rapporto di complicità infinita ma “ho avuto una capra, un maiale da compagnia e un coniglio. Forse ne dimentico qualcuno”.

Prima della laurea lavora nella moda come buyer da Ballantyne Cashmere, subito dopo approda da Ralph Lauren come product merchandiser di accessori e come buyer accessori Dolce & Gabbana. “Ralph Lauren ha rappresentato per me una parentesi lavorativa molto significativa, ho trovato delle persone molto preparate e delle vere amiche, persone che realmente hanno creduto in me e nelle mie capacità insegnandomi ad essere professionale e a sviluppare il mio gusto per il bello”.

Ma Giulia decide di cambiare, e lo fa radicalmente “Se non ora quando?! Avevo risparmiato e stavo valutando se fare un Master in Management o un corso di Alta Cucina… E alla fine ho pensato che mi avrebbe dato di più dedicarmi alla mia vera passione che avevo un po’trascurato negli anni”.

Si trasferisce a Parigi all’ombra della Torre Eiffel e si iscrive pensate un po alla mitica scuola di cucina “Cordon Bleu”, si proprio quella del film di Sabrina! “Ho appreso le basi dell’Alta Cucina e le tecniche elaborate dal mitico Escoffié. Ammetto che non è stata una passeggiata, sono riusciti se possibile ad accrescere il mio amore per la cucina ma mi hanno anche insegnato ordine e disciplina e a non lamentarmi mai”.

Terminata questa esperienza rientra a Milano ed inizia una nuova carriera che lei definisce di “moderna mondina” nell’azienda agricola paterna “sto cercando di capire come sfruttare la mia laurea egestirla al meglio, le dinamiche sono totalmente diverse da tutte le altre aziende ed è estremamente appassionate!”.

Giulia realizza un altro suo piccolo sogno. Avendo certamente dei ritmi lavorativi meno frenetici e non volendo abbandonare gli studi parigini apre il suo blog di cucina: Arnalda Gourmet.

Attualmente si divide quindi tra due lavori: quello di food blogger, “anche se non lo definirei propriamente lavoro è più una passione e un sogno che rincorro”; e la gestione dell’azienda agricola “volevo avere una vita all’aria aperta, flessibile, mi piaceva l’idea di investire le mie energie in qualcosa di realmente mio e di potere andare in ufficio con il mio cane”.

Descrivimi una tua giornata tipo

La parola d’ordine ora nelle mie giornate è flessibilità posso lavorare dalle 8 del mattino fino a notte fonda o avere una giornata molto tranquilla, lavorando in agricoltura dove si devono seguire i cicli della natura. Appena ho un attimo cerco di cucinare qualcosa e ciò avviene agli orari più strani della giornata. La mia vita è divisa tra Milano e la campagna. Quando sono in campagna un buon bicchiere di vino coi miei cani davanti al camino è la degna conclusione per una giornata intensa. Se sono a Milano finisce che con la scusa che cucino qualche amico suona al campanello in cerca di un pasto caldo e quattro chiacchiere”.

Cosa ti piace e non del tuo attuale lavoro

Ammetto che mi ha molto divertito il passaggio da un tacco 12 allo stivale di gomma! Per il momento sono totalmente appagata dalla mia scelta, non c’è pericolo di annoiarsi. L’aspetto più difficile è stato quello di inserirsi in una realtà dominata da uomini e conquistare la loro fiducia ed il loro rispetto”.

Il tuo personaggio storico preferito

Studiando Storia dell’industria della moda ogni volta che si parlava di Madeleine Vionnet in qualche modo avevo grande stima e simpatia per lei, per prima ha inventato il taglio sbieco negli abiti e ha portato le condizioni di lavoro negli atelier ad esser dignitose”.

C’è una persona della tua famiglia a cui sei cui legata?

In realtà credo che una persona sia limitante, tutte le donne della mia vita con le loro differenze mi hanno ispirata e credo abbiano determinato la persona che sono ora: mia nonna per la sua raffinatezza, il gusto per il bello ed impeccabile educazione. Mia madre per la sua vena di follia, eccentricità ed anticonformismo la mia tata la vera colonna portante della famiglia per avermi trasmesso la passione per la cucina”.

Cos’è per te l’eleganza?

L’eleganza è l’opposto dell’ostentazione. Credo che più che ciò che si indossa si tratti di un’attitudine, un modo di porsi, di parlare, di essere. Quando penso all’eleganza mi vengono in mente quei meravigliosi abiti e quelle atmosfere degli anni trenta tipo Gosford Park di Altman”.

Qual è il capo o accessorio fondamentale per un uomo e per una donna?

Per un uomo avere una donna all’altezza! In alternativa una camicia ben fatta e ben stirata, semplice e pulita. Per una donna credo sarei banale se dicessi un tubino nero, no? Ha un po’ annoiato tutti. Quindi un po’ di sana autoironia! E della biancheria intima che la faccia sentire sexy anche se vestita da palombaro. Per me invece è il mio adorato casentino arancio!”.

Cosa non vorresti che un uomo e una donna indossassero mai

Non sopporto gli uomini che nei luoghi chiusi tengono il cappello, forse è una frase che potrebbe dire mia nonna.. anyway! E a meno che non siano Sandokan gli orecchini. Per una donna scarpe volgari e una brutta borsa. In ogni caso meglio una donna più coperta che eccessivamente scoperta, credo perda fascino”.

Tuo rapporto con la moda

L’ho sempre vissuta come un modo per esprimere i miei stati d’animo, le mie emozioni o la mia voglia di cambiamento. La moda permette di essere ogni giorno una donna diversa senza cambiare la propria essenza, mi diverte esser camaleontica nell’abbigliamento, ovviamente entro i limiti del buon gusto”.

Se dico “shopping” che cosa ti viene in mente

Inevitabilmente accessori. Sarà deformazione professionale?! Tacchi vertiginosi che magari non uso ma che comunque mi piace comprare! Altrimenti la mia nuova idea di shopping è quella di fare la spesa nei paesini al mare armata di una bella cesta si vimini chiacchierando con fruttivendoli e pescivendoli mi fa sentire molto BB negli anni d’oro”.

Cos’è per te la bellezza?

E’ un concetto molto esteso. Mi piace cercarla in ogni piccola cosa, soprattutto nelle più semplici, non amo la bellezza troppo artefatta. La cerco nei piccoli dettagli ed è in grado di emozionarmi. Se riferito a una donna, una bella donna è colei che riesce ad invecchiare con dignità e classe, amando le sue rughe. Una celebre frase di Silvana Mangano al suo truccatore: Non coprirmi le rughe ci ho messo una vita a farmele venire”.

Qual è il tuo cibo preferito?

Non so resistere a una tavoletta di cioccolato al latte. Non mi viene in mente nulla di equiparabile!”.

Una ricetta?

Preferisco preparare ricette salate, apro il frigo e cerco di creare qualcosa di nuovo e divertente. Sul dolce mille volte mi è capitato di bruciare torte, soufflé che svengono e impasti che impazziscono. Il salato ha qualcosa di confortante e se manca un ingrediente si può sostituire tranquillamente senza far danni. Amo le ricette semplici e rapide anche della tradizione, un esempio le sardine fritte! E’ sufficiente impanarle e friggerle”.

Pensa ad un colore

Arancio. Senza dubbio. E’ un colore che mi dà energia ed equilibrio casa mia è tutta arancio e appena ci entro sono una persona serena. Home sweet home!”.

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