Roma 27 novembre
presso lo Studio Andrea Gobbi, in via dei Lucani 33/a, alle ore 11 si terrà l’inaugurazione della personale del pittore spagnolo Gonzalo Orquin.
L’artista dopo Perugia ha scelto Roma come città dove risiede con stabilità.
Ha esposto in Spagna, a Parigi, a Berlino e, tra le molte esposizioni italiane, ha partecipato al Premio Michetti ed è stato selezionato per Premio Fabbri 2011, con presentazione dei lavori concorrenti ad Arte Fiera a Bologna), schivo eppure mondano, Orquín è tra i nuovi ritrattisti ufficiali della Caput Mundi in questo inizio di millennio e insieme lo scomodo pittore invitato nel 2007 a esporre nella scandalosa mostra “Da Von Gloeden a Pierre et Gilles”, caldeggiata da Vittorio Sgarbi e, tra molte polemiche, allestita a Firenze dopo non aver mai aperto i battenti a Milano per l’aperta ostilità del sindaco Letizia Moratti.
Ad accompagnare l’esposizione, un catalogo con un’introduzione di Tomas Sharman e testi critici di Lorenzo Canova e Francesco Paolo Del Re.
La polifonia delle vite che turbinano nel millenario palcoscenico monumentale di Roma viene osservata dalla casa-studio dell’artista, lente di ingrandimento che filtra i fasti quotidiani di bellezza e giovinezza, facendoli passare attraverso un innamoramento devoto per la storia dell’arte.
Da una parte i “quadri di meditazione”, frutto di un lavoro lungo mesi. Si tratta di tele i cui protagonisti sono figure assorte nel cerchio di una quotidianità senza eroismo: uomini e donne ritratti con tocco meditabondo in interni borghesi, stanze di quiete e riposo, ma anche di segreti e pentimenti. Un uomo si riveste dopo l’amore. Una giovane donna si pettina la lunga chioma, con un gesto di sensualità raccolta. Una bambina è china su un computer. Due figure pregano. I personaggi sono spiati nella loro intimità dall’artista voyeur, inconsapevoli dello sguardo che li osserva.
La seconda serie di lavori si caratterizza per una pittura più fresca, veloce e spontanea, che risponde a un bisogno di immediatezza e permette all’artista di ritrovare un contatto con il gesto di dipingere. Si tratta di nature morte contemporanee, giochi d’artista, divertissement. Oggetti banali, quotidiani, vengono illuminati da una luce metafisica: un paio di guanti di lattice dimenticati dopo l’uso, una polo gialla, una confezione di macaron, scarpe, flaconi di detersivo, una tazzina, un cane accucciato, un’orchidea e dei libri davanti a una finestra, mollette da bucato in un cestino, il retro di una cornice.
VITA IN STUDIO. Personale di Gonzalo Orquín
a cura di Lorenzo Canova e Francesco Paolo Del Re
Studio Andrea Gobbi – Roma, via dei Lucani 33/a
INAUGURAZIONE: 27 novembre 2011, breakfast ore 11.00
Dal 27 novembre al 31 dicembre 2011
ORARI: dal martedì al venerdì dalle 10.00 alle 13.00 per appuntamento
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