Se c’è una cosa di cui non potrei mai fare a meno sono giacche, camicie e…scarpe.
La passione per le calzature che può assumere anche la forma del collezionismo maniacale.
“Gli occhi possono mentire, un sorriso sviare, ma le scarpe dicono sempre la verità”.
Concordo perfettamente con questa massima. Attraverso le scarpe possiamo capire molte cose di una persona. C’è addirittura un libro “What your shoes say about you” che individua l’esistenza di uno stretto legame tra la personalità di un uomo e la scelta e la cura delle calzature.
L’autrice consiglia alle donne, durante il primo appuntamento con un uomo, di soffermarsi ad analizzare il pellame e la condizione delle scarpe per trarre alcune prime considerazioni. Cito: “Un materiale morbido, come il camoscio, starebbe a indicare che l’uomo ha un elevato livello di sensibilità. Se invece le sue scarpe sono realizzate con materiale rigido, vuol dire che lui vuole proteggersi e che sta mettendo un muro tra se stesso e le altre persone.”
Sicuramente si esagera ma le nostre scarpe in effetti sono un biglietto di visita.
Al Pitti Uomo 82 la mia attenzione si è “fossilizzata” su un piccolo stand che espone delle scarpe coloratissime.
Sono delle babouche realizzate in diversi materiali e recano come logo la sagoma ricamata di due gentlman inglesi che si danno la mano e la loro sagoma forma una H, l’iniziale del nome del brand: Hadleigh’s.
Alcuni modelli recano la nappina in pelle a contrasto dello stesso colore dell’interno.
La scelta è davvero ampia. Esiste anche la versione Kids.
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