Caro Gentleman,
Voglio raccontarti di un progetto nato in Giappone nel 2017: Hakimono. Un termine che letteralmente significa « che cammina coi tuoi piedi » e che racconta di tante storie unite da un unico fil rouge: la scarpa. Il consorzio Hakimono è stato creato con il sostegno del METI (Ministero dell’economia, del commercio e dell’industria giapponese), che raggruppa e promuove diversi brand del settore calzaturiero. La lavorazione della pelle, legata fin dall’antichità al paese del Sol Levante, oggi ha un ruolo di primaria importanza in Giappone dove la qualità delle materie prime ed il design hanno sposato l’esigenza primaria di produzione ecosostenibile. Come scoprire le creazioni di questi talentuosi designers di Hakimono? Basta recarsi a Milano presso il Tora Tora showroom, o su Joor.com, dove dal 1 febbraio a metà marzo sono esposte le collezione di 10 brand del consorzio Hakimono: Brightway, Haruta, Tokyo Sandal, Kyoko Sasage, Yuko Imanishi/Mana, Numero Uno, O’RIC/meme, H. Katsukawa, Shisei e U.No.5. Ogni marchio ha una pecualiarità e caratteristica differente dall’altro. Cerchiamo di segnalare quelle più importanti e che li rendono unici.
Brightway: quasi mezzo secolo di storia in quel di Osaka, marchio minimalista che utilizza solo materiali e artigiani locali.
Haruta: un secolo di tradizione per il produttore dei famosi mocassini in Ecopet (materiale ricavato da poliestere riciclato) leggeri, impermeabili e facili da pulire. Il suo lato sostenibile è evidenziato dall’uso di Teijin Cordley, impiegato nella serie in ecopelle ed è realizzato con fibre di bottiglie in plastica riciclate.
H. Katsukawa: fondato dall’omonimo stilista che mixa la tecnologia con la tradizione, grazie al periodo di studio dal grande calzolaio inglese Paul Harnden. Le scarpe sono realizzate in pelle Nibe, con una texture irregolare dall’effetto visivo unico e che viene cucita a mano su suole già dotate di tacco. Il risultato è un dettaglio di filo in più che fuoriesce dalla suola e che è diventato un simbolo del progettista.
Kyoko Sasage: la designer, dell’omonimo marchio, si distingue per l’utilizzo della carta Washi. Sapete di cosa si tratta? La carta Washi è più resistente e sottile della carta europea, poiché la lunghezza della fibra è maggiore. Si tratta di una carta impiegata in diversi settori: dall’origami all’abbigliamento. La designer la utilizza per foderare l’interno delle scarpe grazie alla sua traspirabilità e funzione antibatterica. Scarpe dal grande comfort anche quando si indossano a piedi nudi, il trend del momento! Le scarpe in Washi e cuoio di Kyoko Sasage sono completamente biodegradabili, essendo costituite da materiali 100% naturali.
Yuko Imanishi: un brand relativamente giovane, nato nel 2011 a Tokyo. L’ononimo direttore creativo ha creato un modello originale per la soletta interna, ovvero un fodero ammortizzante modellato in gomma crêpe; le tomaie sono in pelle ecologica e realizzate con coloranti vegetali.
Numero Uno: marchio fondato da Ittestu Ohyama che mixa originalità ed ecosostenibilità. La prima attraverso l’utilizzo di pellame atipico, come ad esempio la pelle del pesce palla, il secondo con l’impiego di materiali poco utilizzati riducendo così l’impatto sull’ambiente. Da ultimo infatti una intera collezione di scarpe in pelle di daino. Negli ultimi decenni la riduzione drastica del consumo della carne di daino ha provocato in Giappone una loro prolificazione incontrollata spesso a detrimento di altre specie animali. Inoltre la sua pelle è scarsamente utilizzata nell’industria della moda in quanto di taglia troppo piccola per produrre scarpe o capi d’abbigliamento. Nell’ottica di utilizzare materiali ampiamente disponibili e poco sfruttati come questo, il designer ha intrapreso un percorso in collaborazione con uno dei più famosi distretti conciari di pelle di daino nella prefettura di Nara. Tra i risultati raggiunti è una nuova gamma in pelle di daino tinta con l’indaco, colore che rende la pelle più solida a discapito della sua fragilità.
O’Ric : brand che utilizza principalmente solo ecopelle realizzando scarpe con la costruzione italiana “Bologna”. Questa prevede che la fodera della scarpa sia costruita sopra la forma senza tagli o cuciture.
Shisei: fondato da Mariko Yamane che ha sviluppato un esclusivo modello di solette con “Vibram”, che utilizza solo pellame proveniente da industrie della carne, di cui il 40% è certificato dal Leather Working Group per standard di lavorazione disponibili.
Tokyo Sandal: realizza le scarpe su modelli tridimensionali per ottimizzarne l’ergonomia. Crea la suola con due strati di pelle, in grado di rendere confortevole al piede la sua indossabilità. La tecnica in uso è ispirata dalla piegatura del legno, solitamente utilizzata nella produzione di skateboard.
U.No.5: il designer Takumi Inomata ha interpretato l’idea di funzionalità come quella di un design universale, composto da una parte di pelle che avvolge il piede accompagnandone i passi e replicando modelli dal design universale – l’utilità diventa quindi quella dei clienti stessi, che possono scegliere di personalizzare i colori e le vestibilità di modelli classici realizzati con un tocco artigianale unico e pensati per la vita di tutti i giorni.
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