I modelli dei cappotti da uomo
Un cappotto è per sempre…un po come un diamante. Se la giacca, anche quella sartoriale, con l’uso frequente tende a sciuparsi e può divenire fuori moda, un cappotto di buona qualità sarà un fedele alleato e non traslocherà mai dal nostro guardaroba sfidando le mode.
Sin dall’antichità l’uomo ha sempre coperto i propri abiti utilizzando pellicce e mantelli di lana. Una abitudine dettata non solo da ragioni climatiche ma soprattutto per esprimere la propria appartenenza ad un ceto sociale. Era sempre un sottoposto, quindi chiaro atto di servilismo, colui che aiutava un altro ad indossare il cappotto.
La storia del cappotto, così come lo intendiamo oggi, inizia intorno al XIX secolo rimanendo invariata quasi fino al primo dopoguerra. A partire da quella data la moda ha subito un’ulteriore evoluzione generando stili e modelli che possono che si vedono in giro ancora oggi. Interessante notare come la maggior parte dei modelli sia di derivazione contadina o militare ad eccezione del Chesterfield.
Una prima suddivisione può essere fatta tra: cappotti in monopetto e doppiopetto. Ma esistono dei modelli ormai codificati e che a pieno titolo sono entrati a far parte della storia della moda: delineata la storia del soprabito moderno: British Warm, Chesterfield, Covert, Ulster, Paletot, Montgomery, Loden, Raglan, Crombie-Coat, Peacoat, Polo Coat, Casentino, Havelock, Brooks Brothers, Tirolese.
Denominato anche british warm overcoat è un cappotto di origine militare (anche se c’è chi sostiene che fosse già presente nel sec. XIX) infatti era utilizzato dagli ufficiali britannici durante la Prima Guerra Mondiale. In origine veniva realizzato in spessa lana melton (dalla citta Melton Mowbray). Nel dopoguerra, nel chiaro intento di nobilitarlo, nelle versioni in cachemire e cammello. Caratteristiche: lungo sotto il ginocchio, può essere mono o doppiopetto, in colori chiari, grandi tasche e taschino, profondi revers e lance a punta, mostrine e bottoni (numero 6) in cuoio, spacco centrale posteriore, bottoncini sulle maniche. Gli intenditori lo acquistano da Gieves & Hawkes o lo fanno confezionare in sartoria. Nella sua versione lunga ricorda il trench, anch’esso di derivazione militare.
Chesterfield
Cappotto, nato nel XIX secolo, che deve il nome all’omonima famiglia dei duchi di Chesterfield. Può essere a mono o doppiopetto, ma il modello più noto è il monopetto. E’ molto simile come costruzione ad una giacca e presenta simili caratteristiche. Caratteristiche Chesterfield monopetto: in lana grigia a spina di pesce; diritto o leggermente modellato; senza cintura; lunghezza ginocchio o al massimo 10/5 cm. sopra; tasche sono molto simili a quelle delle normali giacche; abbottonatura nascosta; colletto applicato in velluto nero; revers di media ampiezza; tasche orizzontali tagliate a filetto con pattina; taschino nella parte superiore sinistra del petto. Il modello a doppio petto presenta anche un piccolo taschino nella parte superiore sinistra del petto. Da evitare sopra gli spezzati ed abbigliamento casual. Il Chesterfield è il più classico dei modelli di cappotto da città, adatto sia di giorno, preferibilmente nei colori cammello e grigio a spina di pesce (con colletto di velluto), sia di sera, in antracite, nero e blu. Monopetto Chesterfield con cintura: preferibilmente nei colori chiari come il cammello, adatto solo per uomini alti e longilinei. Quest’ultimo risulta un capo sportivo e pertanto non adatto come soprabito per abiti eleganti e formali.
Covert
Nasce come modello da equitazione e da caccia, a ricordo di questa funzione rimane una grande tasca interna cucita all’altezza della coscia sinistra (serviva come contenitore per le munizioni). Caratteristiche: stretto e corto non supera il ginocchio ed assomiglia ad un Chesterfield monopetto; presenta quattro impunture parallele dette railroading, ai polsi e sul fond; due tasche orizzontali con patta; taschino in alto a sinistra; spacco centrale posteriore. Realizzato in twill leggero e compatto, tessuto inglese di lana chiamato covert, da cui il modello prende il nome. Un tempo molto pesante, fino 900 gr. al metro oggi è stato alleggerito intorno ai 450 gr. Solitamente si trova in marrone chiaro melange, con colletto in velluto marrone scuro.
Ulster-Doppiopetto
Cappotto in Donegal Twee, deve il suo nome all’omonima provincia dell’Irlanda del Nord. Un modello in cui si manifesta la grande abilità del sarto che lo confeziona. Caratteristiche: lungo fino al polpaccio; revers molto ampi, da 12 a 15 centimetri, con asole su ciascuno di essi; otto bottoni, di cui due sotto il collo; manica a camicia; tasche applicate con patta; taschino (ma non obbligatorio), polsino intero ed alto 6 cm.; cannone posteriore profondo 15 cm. con spacco che inizia a 8-9 cm al di sotto della martingala, con sei bottoncini sbottonabili ai lati del cannone, due pieghe profonde 4-5 cm.; martingala alta 6 cm. in due pezzi chiusi con bottoni e asole; bottoni di corno. Un cappotto elegante adatto per uomini alti e magri, o bassi ma proporzionati. Nei toni del blu o grigio, su completi formali; in cammello, su spezzati. Il modello Ulster rispetto al Raglan presenta un giromanica verticale, un colletto molto ampio e una martingala.
Paletot
Termine francese con il quale si indica il cappotto o paltò realizzato con tessuto pesante in lana. Nasce intorno alla metà del XIX secolo ispirandosi ai giacconi dei marinai. Si presentava come un comodo giaccone di lana dalla linea diritta e rigida, foderato, lungo trequarti. Successivamente, il paletot assunse una linea più aggraziata leggermente modellata in vita, simile alla redingote. Differisce dall’Ulster per la sua costruzione che presenta solo a sei bottoni (quelli superiori servono solo da decorazione); lunghezza fino al ginocchio; revers a lancia; tasche a filo all’altezza degli ultimi bottoni. Il paletot-pardessus, solitamente doppiopetto, presenta tasche trasversali, revers e risvolti ai polsi di velluto o di seta matelassé.
Montgomery
Denominato anche duffel coat, è un cappotto corto di origine militare. Infatti era in dotazione della Royal Navy come ottima protezione contro il vento e le intemperie. Reso popolare durante la seconda guerra mondiale dal generale britannico B. L. Montgomery. Caratteristiche: tipica chiusura con alamari in cuoio o legno; lungo tre quarti e tagliato diritto; realizzato in panno di lana; maniche lunghe; carrè intero sulle spalle; cappuccio (che non ha nessun altro cappotto) e tasche applicate. Il modello originale viene prodotto dalla casa inglese Tibbett nei classici colori blu o cammello. Cappotto casual per un abbigliamento informale, si trova in commercio nei colori del blu scuro, beige, ai frequenti quadri del tartan scozzese,verde loden, marrone, bordeaux, rosso, giallo.
Negli anni Sessanta, ebbe grande popolarità in Francia, si diffuse largamente tra studenti universitari e intellettuali divenendo il simbolo dell’abbigliamento anticonformista, informale e unisex.
Loden
Prende il nome dall’omonimo tessuto prodotto con lana di pecora dal caratteristico pelo inclinato. Fabbricato originariamente nel Tirolo austriaco, nel Medioevo era l’indumento di pastori e contadini. In seguito fu adottato dall’aristocrazia austriaca per le divise da caccia. Caratteristiche: linea leggermente a trapezio; presenta il tipico sfondo piega verticale sul dorso e alette impunturate che nascondono la cucitura del giromanica; tasche con patta leggermente obliqua: colletto semplice; allacciatura con bottoni di cuoio. Il classico colore del Loden è il grigio ed il verde bottiglia.
Raglan
Il nome deriva dal cognome del generale inglese F. J. M. Somerset Raglan comandante delle truppe britanniche nella guerra di Crimea (1854-55). Lord Raglan, iniziò ad adottare questo tipo di soprabito per nascondere la mutilazione di un braccio. Il termine è rimasto ad indicare la foggia di manica con tagli diagonali dall’ascella allo scollo, frequentemente utilizzato nei cappotti da uomo poichè permette movimenti più semplici. Caratteristiche: molto lungo ed ampio, caratterizzato dalle maniche attaccate da cuciture disposte a raggiera dalla base del collo, confezionato prevalentemente utilizzando la lana pesante o il tweed.
Crombie-Coat
E’ il classico cappotto inglese realizzato in lana pesante. Il termine Crombie è presente nell’Oxford English Dictionary per descrivere il cappotto di lana da gentiluomo. La storia Crombie inizia nel 1805 quando John Crombie, figlio di una famiglia di tessitori scozzesi, fonda la sua sede ad Aberdeen. Retro Coat: il cappotto più iconico di Crombie. Silhouette slim, in lana Melton, monopetto e fly, riconoscibile dalla fodera interna di colore rosso, e dal colletto con dettaglio in velluto. Covert Coat: monopetto, con colletto e dettaglio in velluto, seconda tasca sul lato destro. Great Coat: direttamente dall’archivio storico di Crombie Grande, in panno di lana, è una riproduzione autentica della seconda guerra mondiale fornito al Ministero della Guerra per gli ufficiali dell’esercito britannico e Royal Air Force. Il cappotto Crombie indossato da presidenti, Famiglia reale, star di Hollywood, John F Kennedy, King George VI, Cary Grant e The Beatles.
Peacoat o Caban
E’ il cosiddetto giaccone da marinaio, diffuso ampiamente fra la gente di mare fin dal Settecento, dal Nord Europa al Nord America. Il Caban è un modello di cappotto che non ha subito variazioni nel corso del tempo, tranne per il fatto che viene utilizzato anche dalle donne. Caratteristiche: realizzato in pesante panno blu assai pesante (circa 800 gr); doppiopetto con sei grossi bottoni; ampi revers che si possono chiudere e allacciare con un sottogola; maniche a giro; due tasche scaldamani verticali; linea dritta; lunghezza a metà coscia.
Polo Coat
Cappotto americano per eccellenza reso popolare dai più famosi negozi da uomo degli Stati Uniti, per la sua eccezionale indossabilità. Caratteristica: tasche di grandi dimensioni. Viene realizzato in color beige.
Pende il nome dal panno di lana con cui è prodotto che presenta riccioli esterni. Nato come panno povero dei contadini in seguiti fu adottato per l’abbigliamento da caccia per poi trovare spazio nel guardaroba del gentleman. Caratteristiche: doppiopetto, martingala e cannone sul retro; fodera verde bottiglia e collo di lupo o di volpe. Colori classici: arancio e verde. Negli ultimi anni anche le tonalità blu, senape, marrone, nero.
Havelock
Prende il nome dal generale britannico Sir Henry Havelock che lo rese popolare. Era un cappotto inizialmente solo maschile, da viaggio, con la caratteristica pellegrina lunga fino ai fianchi. Fu indossato in seguito anche dalle donne in versione elegante, con abbottonatura nascosta, risvolti e fodera in seta. In seguito divenne di moda come cappotto maschile da sera. A partire dagli anni Settanta il taglio fu usato per cappotti sportivi anche con mantellina più corta.
Brooks Brothers
Prende il nome dall’omonima azienda fondata a New York nel 1918, che importò il modello dall’Inghilterra. È un classico americano degli anni Trenta e Quaranta. Doppiopetto con ampi revers impunturati, spalle segnate e grandi tasche applicate gli conferiscono una nota sportiva, la cintura può essere sostituita dalla martingala.
Tirolese
Di taglio semplice, ha una vestibilità ampia e arriva fin sotto il ginocchio. Di collo rovesciato quasi a dolcevita, lunga apertura posteriore. Colore principale: verde.