Il Ballo del Doge e Veuve Clicquot
Arriviamo alle ore 21 davanti a Palazzo Pisani Moretta, l’intera facciata è illuminata da una luce di colore fucsia. Siamo accolti da musica e versi in rima, inchini e saluti, ma la meraviglia che si cela all’interno del Palazzo non è facile da spiegare a parole.
Varcata la porta d’ingresso sembra di essere parte di una rappresentazione scenica barocca, il tutto concepito per “affogare” la vista di bellezza. Parola d’ordine: stupore. Calici di benvenuto rigorosamente champagne Veuve Clicquot.
Una sirena in una gabbia domina la scena, una ballerina si esibisce in performance aeree sulle note di “Gocce di memoria” di Giorgia. Ma questo è solo il primo passo verso il mondo magico creato da Antonia Sautter per i suoi ospiti internazionali. Moltissimi ragazzi, che non avrei mai pensato di trovare.
Questa è la XX edizione de “Il Ballo del Doge” dedicata all’amore “It’s all about Amore, Eros, Passion or Romance?”. Salire le scale del palazzo è come entrare in una dimensione senza tempo dove la realtà termina e inizia un sogno dai tratti felliniani.
Al piano nobile si svolge il pranzo, ogni sala è addobbata in maniera differente. Il mio posto è nella sala Veuve Clicquot dove sui sottopiatti campeggia una ventola rivestita in velluto con la scritta dello champagne e al retro il menù della serata.
Un giro per le altre stanze è imprescindibile. Tutto è così curato, l’appagamento visivo è totale. La calda luce delle candele aiuta questo inganno visivo.
Al secondo piano è addirittura allestito un set fotografico. Gli ospiti si aggirano con la mascherina divertendosi a partecipare a tableau vivant; ognuno di noi è inconsapevole protagonista ed attore di questa straordinaria macchina teatrale.
Ci sono i mori sorridenti che mostrano un fisico da “Grazia di Dio”, il nano innamorato con la rosa rossa insieme ad un eros che tende l’arco dorato con le frecce dell’amore. Su tutto domina il colore rosso.
Durante il pranzo placeè la sequenza dei piatti è accompagnata da momenti di poesia, da intermezzi musicali. Un arlecchino ornato di specchi inganna l’udito con le note emesse da bicchieri di cristallo, ricolmi d’acqua, leggermente sfiorati.
E si balla…fino a tardi, sulle note di valzer o di musica anni 90’ al piano inferiore. C’è anche lo spettacolo di Burlesque, della sensuale Eve La Plume, flamenco, milonga e gran finale con il walzer ballato sull’incredibile versione de “La vie en rose”.
Tra gli ospiti riconosco Zucchero, Marta Marzotto (con un paludamento di paillettes), Eva Cavalli, Goga Ashkenazi, Morgan Witkin, madrina insieme ad Antonia Sautter della serata.
Sono le 5 ed il sogno sta per volgere al termine e come ogni favola che si rispetti le prime luci spezzano l’incantesimo della notte per restituirci ad una nuovo giorno, arricchiti però da una esperienza che ricorderemo a lungo tempo.
Il sogno finisce ma io, Francesca, Valeria, Roberta e voi tutti siamo già parte di questa favola senza fine. Grazie Veuve Clicquot, grazie Antonia Sautter.