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Appunti

Il matrimonio del Re del Bhutan

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Ogni ragazza sogna di sposare il principe azzurro e diventare un giorno regina. Sono solo sogni? Direi proprio di no visto che il 2011 può essere ricordato come l’anno dei matrimoni del vero amore. I principi delle case regnati d’Europa hanno impalmato donne senza minima traccia di aristocrazia ma di grande bellezza. L’amore ed il bello cedono di fronte ai 4/4 di nobiltà? Direi proprio di si. Prima il principe William, poi il principe Alberto ed adesso a chi tocca? E’ il turno del giovane re del Bhutan, Jigme Khesar Namgyal Wangchuck , definito il “principe azzurro dell’Himalaya” che sposa la ventunenne Jetsun Pema, studentessa di origini non nobili e figlia di un pilota di aerei.

Il piccolo paese conta circa 700 mila abitanti, reso celebre per aver creato il Fil l’Indice di Felicità Lorda. Conosciamo meglio questo sovrano. Si è laureato ad Oxford, salito sul trono nel 2008 dopo l’abdicazione del padre ha abolito la monarchia assoluto introducendo le elezioni democratiche. Molto amato dal suo popolo, ha un carattere amichevole e vive in una modesta abitazione a Thimphu.

Proclamati tre giorni di feste nell’antica capitale di Punaka, senza teste coronate o personaggi famosi ma una cerimonia semplice! La celebrazione del rito ha avuto inizio alle 8:20, così hanno prescritto gli astrologi di corte e così vuole la tradizione.

Ad entrare per primo nel cortile del monastero è il sovrano che indossa la fascia gialla e la corona chiamata del “corvo”, dopo poco la sua sposa vestita d’oro ed accompagnata da un seguito di modi monaci, piccoli elefanti, squilli di tromba e sbandieratori in abito rosso.

Davanti ad un arazzo del sec. XVII appartenuto al re Zhabdrung, monaco guerriero e fondatore del Bhutan, è stato celebrato il rito della purificazione della coppia, che ha visto il re inginocchiarsi davanti ad un enorme Bhudda d’oro e porre la sua corona sul capo della sposa. Non è seguito il classico banchetto nuziale ma la giovane coppia si è recata alle tombe degli antenati, poi consegnati i doni augurali da parte dei parenti. Questa cosa accomuna davvero i matrimoni di tutto il mondo, ai regali non rinuncia nessuno!

I due reali sposi trascorreranno la luna di miele in India nella regione del Rajastan.

Unica pecca di questo sovrano e del suo regno è il mancato riconoscimento dela cittadinanza agli antichi sudditi; dal 2007 infatti sono quasi 20 mila i rifugiati accolti da nazioni, come Stati Uniti, Australia, Nuova Zelanda.

L’affascinante cerimonia si è conclusa con canti e come tradizione gli sposi hanno bevuto i calici di ”ambrosia”, che nella cultura bhutanese simboleggia l’immortalità.

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