Krug Experience a Palazzina Grassi
Ricevo in email questo invito: “Krug Experience a Palazzina Grassi. Sarebbe un piacere averla nostro ospite a cena per degustare gli ultimi millesimati della celebre Maison insieme alla Grande Cuveè”. Non ci penso due volte, accetto e parto alla volta della città lagunare. Organizzazione ineccepibile c’è perfino un taxiboat che mi attende per portarmi in hotel.
Sospiro guardando lo scenario che riempie di meraviglia i miei occhi, ogni volta che ritorno a Venezia è come la prima volta. Quella stessa sensazione la ritrovo quando a Tropea dall’ “Affaccio di Liliano”, la nota terrazza panoramica, il cielo ed il mare si mescolano e in quel momento comprendi che c’è lo zampino di qualcuno che dall’alto ci guarda e sorride per la nostra strana felicità.
Arrivo alla Palazzina Grassi e vengo accolto cordialmente da Simona e Linda. La sensazione che percepisco è che non sono in un hotel, non esiste la classica reception, ma ti ritrovi subito in un ampio salone che ti fa sentire a casa e non in un posto estraneo.
Quando vieni a conoscenza che il tutto è stato ideato da Philippe Starck, inutile porsi altre domande.
Si avvicina l’ora della cena fremo dall’attesa di conoscere gli altri commensali, provo la stessa smania e curiosità della Hepburn nel divertente film “Indovina chi viene a cena?”.
Entriamo nella Krug lounge. Percorro la camera dove al centro è posizionata l’elegante tavola, con sedute in ferro battuto, illuminata da lampadari da cui scendono dei filamenti bianchi come fosse cera di candele consumate.
Finale: una porta finestra che si affaccia sulla laguna, illuminata da una stupefacente luna, e su Cà Rezzonico.
Ecco gli altri ospiti, iniziano le presentazioni. Ingredienti: una sommelier, un wine maker, giornalisti e critici enogastronomici, un marchese, un senior brand manager, una importante blogger, ufficio stampa Krug, il proprietario dell’hotel (arrivato in motoscafo) ed il mio amico Antonio (in ritardo).
Vi posso assicurare che mescolati insieme questi ingredienti hanno dato vita ad una serata conviviale di estrema piacevolezza. C’è la Francesca di Frizzi Frizzi, per me è un vero onore essere stato invitato insieme a Lei, uno di quei pochi blog che reputo davvero degni di essere letti.
A tavola: alla mia sinistra Roberta Antonioli, a destra Jane Cardani, difronte Simona Veronesi, cosa chiedere di meglio, sono in una botte di ferro!
Riccardo Caliceti ci da il benvenuto e ci racconta in breve la di storia della Maison Krug.
Ma il padrone di casa è lo Champagne che ci accompagna nel corso della cena scandita da pietanze che privilegiano i prodotti a “Km0”.
Ogni portata accompagnata da un diverso champagne per esaltarne i sapori.
Davvero brava Michela Cimatoribus, sommelier consulente Krug, che con la sua semplicità e professionalità è riuscita a far appassionare anche chi come me è estraneo al mondo del food&wine.
Si inizia con spaghettini di asparagi bianchi di Cimadolmo, caviale e moeche per poi far seguito con un polpo morbido e croccante in salsa orientale e zenzero.
Le moeche sono i granchi tipici della laguna, vengono pescati quando mutano il carapace pertanto si presentano molto morbidi. Devo ammettere che il granchio non mi aveva fatto tanta simpatia, ma mi sono ricreduto, era ottimo. Entrambi i piatti accompagnati da un Krug Grande Cuveè, l’eccellenza della Maison. Uno Champagne dal color oro intenso che nasce dalla miscela di 120 vini di circa dieci annate differenti e tre varietà d’uva, dalle note di agrumi, mandorle ed aromi floreali.
Strozzapreti ai gamberi viola e fave novelle e Krug 2000. Un anno che a seguito dei repentini cambiamenti climatici ha portato un raccolto abbondante e a uve ricche.
Krug ha miscelato vini provenienti da diversi appezzamenti di tre varietà d’uva: il potente Pinot Noir, l’aromatico ed espressivo Chardonnay, il generoso Pinto Meunier. Un riposo in cantina di almeno dieci anni, risultato uno champagne dai sentori della nocciola, torrone, caramello, intenso e persistente.
Arriva il secondo: pescato del giorno con legumi di primavera e fagioli di Risina. Abbinato al pesce il Krug 1998, quarto ed ultimo Millesimato Krug degli anni ‘90, dalle note di frutta secca e panpepato.
Sarei a questo punto anche sazio, ma al dolce non rinuncio mai. La millefoglie di fragole e mango, in salsa agrodolce all’arancio, è li che mi guarda ed io non la faccio attendere più di tanto e la inebrio con un Krug Grande Cuveè.
Un plauso allo chef, Luigi Frascella, ed al suo staff che a fine serata vengono a salutarci.
Quando si sta bene le ore trascorrono davvero in fretta, sono quasi le 3 del mattino ed è ora di andare a dormire.
Saluto tutti i commensali ringraziandoli per la squisita compagnia: Andrea Claudio De Min, Emanuele Garosci, Luigi Cremona, Lorenza Vitali, Gianluca Bisol, Francesca Arcuri, Fabio Birri, Michela Cimatoribus, Riccardo Caliceti, Roberta Antonioli, Jane Cardani, Simona Veronesi, Linda Marriotti.
Mi sveglio prestissimo, posso dire di non aver mai dormito in effetti, per ammirare l’alba su Venezia e per regalarvi questa ultima emozione. Grazie Krug!