Come i 6000 guerrieri di terracotta difendono il mausoleo di Qin Shi Huang, imperatore della Cina dal 246 al 221 a.C. (colui che fece costruire la Grande Muraglia), così nel Museo del Tessuto di Prato 27 camicie bianche, cuore della mostra, preservano ed illustrano l’arte di un grande della moda, anzi l’architetto della moda: Gianfranco Ferrè.
Da sabato 1 Febbraio un appuntamento imperdibile, la mostra “La camicia bianca secondo me. Gianfranco Ferré”, organizzata dalla Fondazione Museo del Tessuto di Prato, dalla Fondazione Gianfranco Ferré e curata da Daniela Degl’Innocenti.
Un progetto che mette in evidenza la poetica sartoriale e creativa di Ferrè attraverso la scoperta della camicia bianca nelle sue diverse interpretazioni. Luci ed ombre mettono in evidenza tessuti e lavorazioni, ricami ed impunture. Seta, organza, tulle e…tanta creatività.
Insieme alle camicie sono esposti bozzetti, scatti fotografici, disegni tecnici, redazionali e macro proiezioni che presentano un montaggio di sequenze delle sfilate più importanti, dal 1978 al 2007.
Edito da Skira un affascinate libro-catalogo sotto la direzione artistica di Luca Stoppini che ha reinterpretato le camicie con nuove immagini fotografiche.
Alla mostra saranno associate una serie di eventi ed iniziative, rivolte anche all’alta formazione, alle scuole e agli istituti di moda, design e architettura.