Caro Gentleman,

sono certo che saprai cos’è una cravatta Paisley e sicuramente ne possiedi almeno una.  Ma forse qualcuno ignora la sua storia, quindi meglio fare un piccolo ripasso. Il disegno paisley, detto anche cachemire o motivo arabesque, sebbene abbia origini indiane e iraniane, prende il nome dalla zona, in Scozia, in cui si produce e si caratterizza per il motivo a goccia leggermente arricciato che ha acquisito nel tempo significato di classe e raffinatezza.

cravatta Calabrese 1924

Dal 1800 la città di Paisley si trasformò nella maggiore produttrice di scialli decorati con questo motivo. Lo stile tipicamente britannico si fuse con quello orientale e diede vita ad un intreccio divenuto vero e proprio marchio di fabbrica per alcune case di moda come Etro. Storicamente il motivo cachemire si sviluppò nella regione indiana del Kashmir e giunse in Europa intorno al sec. XVII, grazie ai traffici commerciali avviati dalle Compagnie delle Indie, e raggiunse grande popolarità in Europa durante l’epoca napoleonica. A partire dagli anni Trenta del XIX secolo inizia una grande produzione di scialli che interpretavano la tradizione indiana in maniera del tutto originale.

Scialle a motivo paisley del 1860

Nel XX secolo il motivo cachemire riscuote grande fortuna in tre momenti storici ben precisi: gli anni fra le due guerre mondiali, ovvero il momento della grande eleganza maschile, in cui la cravatteria la fa da padrone. La seconda fase è nel secondo dopoguerra con lo sviluppo del distretto tessile comasco. Infine la terza fase si attesta intorno ali anni Ottanta con foulard, scialli e tessuti decorati dal motivo cachemire.

Cravatta paisley di Calabrese 1924

Nel passato il paisley si presentava nelle tonalità scure opache pertanto le cravatte, con tali motivi, erano indossate soprattutto nel periodo autunno/inverno. Oggi invece la cravatteria si colora di meravigliosi paisley piccoli, rosso lucido o giallo ideali sia per l’estate che per la primavera (in foto cravatte di Calabrese 1924). La scelta di questa cravatta non è mai casuale, la si indossa per sfoggiare uno stile impeccabile che mette in evidenza un innato gusto nel vestire. Senza dubbio è la cravatta ideale per l’uomo raffinato e di classe.

Cravatta paisley di Calabrese 1924

Quando indossare una cravatta paisley

Le cravatte con motivi paisley permettono di realizzare meravigliose combinazioni di colori e leggeri giochi di colori, per questo motivo fate attenzione a quando indossarla. Sono poco adatte ad un abbigliamento da ufficio o per un appuntamento di lavoro. Tuttavia oggigiorno è accettabile indossarla anche in ufficio purché sia sobria e nelle tonalità come il rosso vino o blu scuro. I motivi paisley hanno il loro miglior effetto sulla seta pudrig-matter o meno sulla lana.

Cravatta paisley di Calabrese 1924

Se si indossa una giacca sportiva è consigliabile una cravatta paisley nei toni pesanti di marrone, verde o giallo. Se declinata in colori più classici, che un po’ smorzano l’originalità del disegno, è adatto anche alle occasioni più eleganti ma mai formali.


Come abbinare una cravatta paisley

Essendo una cravatta a motivi è necessario tener conto della camicia e dell’abito che si indosserà per abbinarlo correttamente. Occorre armonizzare le tinte in modo che esse richiamino i colori contenuti nella cravatta stessa. Sicuramente è da indossare con una camicia a tinta unita, se possibile nella stessa gradazione del paisley o camicia bianca.

Per quanto riguarda l’abito meglio sceglierne uno a tinta unita, molti osano con il gessato ed il risultato potrebbe anche essere di grande impatto, ma sicuramente non si passa inosservati.  Per essere sicuri di abbinare in modo corretto occorre che il colore principale della cravatta sia in armonia con giacca e camicia, si sposi senza contrasti eccessivi.  Se il nostro scopo invece è proprio l’opposto, cioè creare contrasto, attenzione ai colori secondari che non devono stonare.

cravatta paisley