Maker Faire Rome 2016: Botteghe Digitali di Banca Ifis
Si è tenuta a Roma la nuova edizione di Maker Faire Rome 2016, il più grande evento mondiale dedicato all’innovazione, alla tecnologia e al movimento maker. Maker Faire rappresenta il punto di arrivo di un interessante ed articolato progetto, voluto e sostenuto da Banca IFIS, partito ad ottobre 2015, proprio dalla Maker Faire Rome 2015, con la ricerca degli artigiani. Ne sono stati selezionati 4 provenienti da città ed ambiti differenti e sono divenuti il centro del progetto denominato Botteghe Digitali, un format per YouTube, il primo web reality sul futuro dell’artigianato italiano, nel quale i quattro artigiani hanno raccontano i risultati del loro percorso e gli obiettivi che si sono posti per il dopo-Botteghe Digitali.
L’idea dalla quale nasce il progetto è riassunta nelle parole di Stefano Micelli, professore di Economia all’Università Cà Foscari e uno degli ideatori del format “L’artigiano del futuro usa nuove tecnologie per vendere, comunicare, produrre. Ma porta con sé cultura del prodotto, servizio, rapporto con il cliente che noi italiani siamo in grado di esprimere. Queste dimensioni rendono spendibile la tradizione italiana, e la agganciano a un mondo digitale che, senza storia, rischia di produrre oggetti senz’anima”.
http://www.youtube.com/c/BottegheDigitali
All’interno della fiera, Maker Faire Rome 2016, Banca IFIS Impresa (il brand dedicato al supporto finanziario delle PMI e al mondo dell’impresa) e Botteghe Digitali hanno dato vita ad uno spazio, oltre 100 mq, dove ogni artigiano ha avuto modo di poter interagire e spiegare al pubblico il percorso fatto negli ultimi 12 mesi attraverso il proprio saper fare in chiave digitale.
Attraverso il supporto di consolle interattive i visitatori hanno preso attivamente parte al lavoro degli artigiani. L’ideazione e lo studio delle ‘installazioni’ è stato fatto da quattro studenti del Master Iuav in Architettura Digitale (Ileana Arnaudo, Valeria Polato, Giada Filippetti e Jacopo Spinelli) coordinati da Fabio D’Agnano, professore allo Iuav e specialist in prodotto e digitalizzazione dei processi.
Quattro città (Atri, Potenza, Roma e Padova), quattro artigiani, quattro storie di artigianato molto differenti ma accomunate dall’aver saputo raccogliere la sfida della trasformazione digitale.
Conosciamoli meglio. Lidia Giuliani di Lefrac, brand di borse in feltro; Raffaele Ricciuti di Occhialeria Artigiana, montature che sono veri pezzi unici; Silvano e Marco Concolato di Sartoria Concolato, storica realtà in quel di Padova; Uliana e Stefano Cassio di Studio Cassio Arte del Mosaico, prosecutori di un’arte tanto antica quanto complessa. Hanno lavorato fianco a fianco ai loro coach e ad un gruppo di specialists, messi a disposizione da Banca IFIS, con l’obiettivo di proiettare l’impresa e se stessi verso l’artigianato d’eccellenza.
Vi domanderete in che moda la tecnologia è stata utilizzata dai 4 artigiani. Occhialeria Artigiana e LeFrac come supporto per permettere al cliente la personalizzazione del prodotto in ogni sua parte. Sartoria Concolato si è avvalsa di un softwear che simula in 3D l’abbigliamento scelto. Lavora nel 2D per la gestione dei cartamodelli facendoli diventare capi in 3D sul pc e gestendo dettagli e tessuti con l’apposito programma. Il cliente visualizza un avatar, con le proprie misure, che indossa il capo scelto permettendo di modificare il capo on line. In questo modo si accorciano le tempistiche in sartoria per realizzare il capo.
Studio Cassio Arte del Mosaico con l’ausilio di uno scanner ha trasformato le foto del viso del pubblico in un mosaico di micro pixel da riempire con piccoli tasselli di marmo dai toni differenti.
Artigianato e tecnologia due mondi apparentemente lontani…ma ormai quasi complementari.