Marchi italiani non più italiani
Di qualche giorno l’importante annuncio, che ha creato molto rumors sui social, circa la vendita della casa di moda Versace all’americana Michael Kors che subentrerà al fondo Blackstone, che deteneva il 20% dell’azienda.
Strano destino per la moda made in Italy che anno dopo anno perde il controllo delle aziende a favori di società straniere. Versace è solo uno degli ultimi ad aver subito questo passaggio. Una lista che sicuramente è destinata ad allungarsi con il tempo. Ma vediamo nello specifico quali sono i marchi italiani ora non “più italiani”.
Il gruppo francese Lvhm (sigla per Moët Hennessy Luis Vitton) è proprietario della maison Bulgari, Fendi, Emilio Pucci. Ricordiamo che tra gli altri colossi della moda il gruppo detiene anche Dior, Kenzo e Givenchy.
Sempre francese è il gruppo Kering (ex Pianault-Printemps-Redoute) che invece è proprietaria del marchio fiorentino Gucci, del milanese Pomellato, di Bottega Veneta, di Brioni, Sergio Rossi e da ultimo lo storico marchio di porcellana Richard Ginori.
Volo verso oriente per lo storico marchio Fiorucci della giapponese Edwin International, mentre Krizia nel 2014 è stata acquistata dalla cinese Shenzhen Marisfrolg Fashion. Il marchio di pelletteria Coccinelle è parte del gruppo coreano E-Land.
Valentino e Missoni, parte di Valentino Fashion Group, dal 2012 è controllato dalla Mayhoola for Investments con sede in Qatar.
Il marchio bolognese La Perla, di intimo e lingerie, è controllato dalla società di investimento olandese Sapinda Holding. Il gruppo svizzero Richemont, che già controlla Cartier e Montblanc, ha comprato la maggioranza delle quote del sito di ecommerce di moda Yoox, fondato nel 2015 da Federico Marchetti.