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Pitti Uomo 105 bilancio della kermesse fiorentina

E’ proprio il tempo il protagonista di Pitti Uomo 105, la fiera fiorentina della moda maschile, percepito, reale, virtuale, fuggevole, inconquistabile. Accelera, decelera, cerca un ritmo. Un po’ come la moda. Ecco perché PittiTime è il tema caratterizzante di questo salone invernale. Capi non più pensati per un solo tempo ma per stagioni che cambiano rapidamente e fanno i capricci. I compratori esteri risultano in aumento rispetto al gennaio 2023 del 4% circa in termini di persone e di quasi il 6% in termini di punti vendita. Il dato italiano è invece in leggero calo. I primi venti paesi in ordine di affluenza (persone) sono: Germania, Olanda, Regno Unito, Turchia, Spagna, Turchia, Francia, Giappone, Stati Uniti, Svizzera, Belgio, Austria, Grecia, Cina, Corea del Sud, Portogallo, Russia, Polonia, Canada, Danimarca. Tutti i principali mercati esteri risultano in crescita – con performance a doppia cifra per Germania, Francia, Stati Uniti, Belgio – e da segnalare soprattutto il costante recupero dei principali mercati asiaticiCina Continentale e Cina Hong Kong, Giappone, Corea del Sud, Taiwan, Singapore e altri emergenti.

Al Pitti Uomo 105 in esposizione le collezioni Autunno/Inverno 2024-25 di 832 marchi, di cui 386 esteri. Guest designer scelti per questa edizione, Luca Magliano e Steven Stokey-Daley. Il designer showcase di Todd Snyder, il debutto assoluto di Achilles Ion Gabriel, il lancio della collaborazione di Tod’s e Automobili Lamborghini – assieme ai numerosi progetti speciali e partecipazioni internazionali in Fortezza, tra i quali NEUDEUTSCH curato da Julian Daynov, che ha acceso i riflettori sulla nuova scena creativa dalla Germania, e l’installazione e il libro Velvet Mi Amor che Stefano e Corinna Chiassai hanno dedicato al velluto.

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