Un tempo si affermava, anche con un pizzico di ironia, che Firenze fosse una “città di bottegai”! Si proprio quelle botteghe, fucine di talenti, che a partire dal rinascimento hanno fatto conoscere in tutti i mercati e corti europee l’artigianato, il saper fare, il saper artistico e l’ingegno dei fiorentini. Ma oggi che fine hanno fatto quelle botteghe vanto di questa città? La maggior parte non esiste più, un lento processo di “degrado culturale ed estetico” ha portato al lento spegnersi di quegli artigiani che oggi, più che mai, dovrebbero essere tutelati e protetti come patrimonio universale. Lo sa bene Rossella Gatti che si definisce, con vanto ed orgoglio, bottegaia fiorentina.
Rossella è un naso fiorentino, una raffinata profumiera, un’artigiana ideatrice di essenze. Vive e lavora nel centro pulsante di Firenze dove hanno sede le sue profumerie. Da donna attenta e sensibile ha sentito quasi doveroso rendere omaggio a questo mondo di tradizioni familiari, a questo “saper fare fiorentino”. Risultato? Una linea di estratti di profumi chiamata “A Bottega“, nove ricordi olfattivi per rievocare odori e profumi nascosti, dimenticati e molto suggestivi presenti in ogni bottega. Si chiamano Biblioforia, Carbon nero, Conte Pialla, Lo Profumo, Semel, Via de’ Pepi, Via della Rosa, Mastice & Cuoio, Gomitolo d’Oro, e raccontano le atmosfere dei vari laboratori dove si lavorava e si lavora ancora per gioielli, pelletteria, panetteria, spezie, giardinaggio, rilegatoria, falegnameria, profumeria. Andiamo a scoprire insieme questi nove racconti di emozioni.
BIBLIOFORIA
Legnoso cipriato. Ci porta nelle biblioteche storiche e nelle vecchie librerie fiorentine: luoghi nei quali la polvere accarezza pagine ricche di storie e di sapere. Una fragranza talcata e legnosa che ci ricorda che la polvere è la cipria della storia.
CARBON NERO
Legnoso fumèe. Uno spazzacamino che lancia una palla di neve dentro la canna di un camino ed una nuvola di fuliggine invade tutto. Questa l’idea che si trova nel liquido di questo profumo dove accordi scuri e affumicati, quali l’ebano, la corteccia di betulla ricreano l’aroma di un mestiere ormai perduto, ma proprio per questo ancora pieno di fascino.
CONTE PIALLA
Legnoso mischiato. Dedicato a quegli abili artigiani che trasformano tronchi d’albero incapricciose cornici piene di volute, o in preziosi polittici dorati. Il profumo di queste botteghe non può essere che legnoso e muschiato, con sorprendenti e inattese note olfattive, di violetta, limonee cioccolato.
Lo Profumo
Florientale. Il vero signature scent della collezione, L’O Profumo si chiama come i negozi di Rossella e come la sua stessa linea di profumi. Non poteva che racchiudere l’impressione che tutti abbiamo quando entriamo in una profumeria, un mix di fragranze si insinua nelle nostre narici, attivando le nostre endorfine e mandano al nostro cervello molteplici emozioni. Le note floreali, esperidate e fruttate si mescolano senza soluzione di continuità con lontane scie orientali ed arabeggianti.
SEMEL
Vaniglia Madagascar, vaniglia Messico, cocco, accordo cipriato, Iso-E-Super. Quale profumo evoca più che mai il senso della famiglia, di casa, se non quello del pane. Il suo aroma esce dalle botteghe, attirandoci con un richiamo olfattivo potente e suadente.
VIA DE’ PEPI
Speziato legnoso. Proprio in via dei Pepi nasceva a Firenze la prima bottega di drogheria quando le spezie valevano più dell’oro. La fragranza dedicata a questo antico mestiere raccoglie un sapiente mix di varie spezie ma anche un fondo ambrato e legnoso che ne esalta e mantiene gli accordi olfattivi.
VIA DELLA ROSA
Fiorito orientale fruttato. Dedicata ai mille giardini, pubblici e privati di Firenze. Un omaggio ad una Firenze verde e profumata, ai labirinti di siepi che divertirono duchi e principesse, ai rampicanti glicini i cui rami spiano le finestre delle dimore nobiliari, agli agrumi in vaso nelle limonaie storiche ed all’arte fiorentina del paesaggio, che non a caso ha generato quello che ora si chiama “giardino all’italiana”.
MASTICE & CUOIO
Cuoiato fiorito. L’arte di conciare e lavorare la pelle ha reso famosa Firenze in tutto il mondo. Le sostanze usate per ammorbidirla, il mastice per incollarla, l’odore del cuoio, così animale e selvaggio sono caratteristiche che ritroviamo all’interno di ogni bottega di pelletteria.
GOMITOLO DELL’ORO
Fiorito metallico. L’arte di trasformare un liquido, un metallo, in un capolavoro. Le antiche botteghe orafe di Ponte Vecchio parlano di una tradizione centenaria, che è viva e fiorente. Materiali duri e all’apparenza ostili che diventano filigrane preziose come ricami di metallo.
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