Palermo 15 luglio 2012
Ieri mi sono perso il famoso “Festinu” ma oggi c’è la processione sacra di Santa Rosalia.
Questo è il penultimo giorno di vacanza in questa straordinaria città.
La festa dedicata alla Santa Protettrice di Palermo consta di due momenti: un giorno dedicato ai festeggiamenti profani, musica e fuochi d’artificio, ed un altro prettamente religioso.
La processione parte dalla cattedrale e percorre tutto il lungo ed assolato Corso Vittorio Emanuele per giungere poi in Piazza Marina.
La gente si assiepa lungo la strada in attesa del passaggio del carro dove è posta l’enorme urna d’argento con in alto una piccola effigie di Santa Rosalia.
E’ una sorta di apparato scenografico barocco, prima dell’arrivo della Santa attendo quasi 40 minuti di corteo dove sfilano le varie congreghe religiose della città di Palermo.
Ogni congrega ha un colore e simbolo differente e viene annunciata dal proprio stendardo.
La memoria storica di una città rivive in questi gesti, nelle piccole Santa Rosalia che prendono parte a questa rappresentazione dove la memoria di un popolo, le sue tradizioni diventano messaggio corale di una forte religiosità mista a momenti profani.
Mi piace guarda gli occhi della gente che mi passa accanto, sono inconsapevolmente portatori di una storia che loro stessi rinnovano con semplicità.
Altro che fashion blogger se ci penso mi viene da ridere! Le vorrei vedere qui in mezzo a questi marciapiedi a fotografarsi, chissà nel dialetto palermitano come verrebbero apostrofate. Ne ho una vaga percezione ma è meglio non scriverlo.
Il corteo avanza ed arriva la Sacra Urna. Il ritmo del cammino è cadenzato dal suono di una campanella. Si raccolgono le offerte devozionali.
Il caldo è una costante in questa città e c’è chi ne approfitta per guadagnarsi la giornata vendendo piccoli ventagli.
Davanti all’Urna il corte delle autorità religiose, dietro quelle civili e militari un po scomposto e disordinato.
Le processioni religiose sono momenti di unione dove il tessuto cittadino prende forma e si compatta, dove ricchi, poveri, nobili, militari perdono per un momento il loro ruolo e si confondono in quel tutto che è così Sacro…così amabilmente Profano.
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