E’ il regista italiano Stefano Incerti il nuovo Presidente della Giuria di Controcampo italiano, dopo la rinuncia – per sopravvenuti motivi personali – della regista Roberta Torre.
Stefano Incerti ha ottenuto lo scorso anno con il suo ultimo film, il sorprendente Gorbaciof, uno straordinario successo di pubblico e di critica alla 67. Mostra di Venezia (dove si era già rivelato nel 1995 con Il verificatore). Il successo di Gorbaciof si è replicato al Festival di Toronto e nel circuito internazionale dei festival. Il film è in uscita in Francia ed è stato venduto in numerosi altri territori quali Gran Bretagna, Spagna, Belgio, Olanda, Irlanda e Grecia.
La Giuria di Controcampo italiano, come già annunciato, è formata anche dal regista e sceneggiatore Aureliano Amadei, vincitore del Premio Controcampo italiano 2010 con 20 sigarette (film vincitore anche di quattro David di Donatello e due Nastri d’argento) e dall’attrice Cristiana Capotondi, una delle rivelazioni del cinema italiano degli ultimi anni, applaudita l’anno scorso in La passione di Carlo Mazzacurati, in Concorso alla 67. Mostra.
Stefano Incerti è nato a Napoli nel 1965. Autore di un cinema che mira ad analizzare gli aspetti più controversi della società italiana, spesso filtrandoli attraverso le vicende private dei protagonisti, ha ricevuto l’attenzione della critica sin dal suo film d’esordio, Il Verificatore (1995). Il film ottiene il Premio Kodak-Opera prima alla Mostra del Cinema di Venezia, il David di Donatello per il miglior regista esordiente, il Globo d’oro e la Grolla d’oro per la miglior regia. Il suo secondo lungometraggio è Prima del tramonto (1999), presentato in concorso al Festival di Locarno, seguito da La vita come viene (2003). L’uomo di vetro (2007), tratto dal libro omonimo di Salvatore Parlagreco, si ispira alla storia di Leonardo Vitale, il primo pentito di mafia che decise di rompere il muro di omertà e di collaborare con la giustizia, pagando a caro prezzo la sua coraggiosa scelta. Il film è stato presentato in numerosi festival internazionali, tra cui quelli di Taormina, Montreal e Goteborg. Del 2009 è Complici del silenzio (2009), che racconta le vicende di Maurizio Gallo, giornalista sportivo italiano inviato a Buenos Aires per seguire i Campionati mondiali di calcio del 1978. Tra i suoi numerosi progetti, Stefano Incerti ha firmato l’episodio Il diavolo nella bottiglia del film collettivo I vesuviani (in concorso alla Mostra del Cinema di Venezia 1997) e ha girato tre mediometraggi: L’uomo di carta (1996), presentato al Festival di Locarno nella sezione Cineasti del presente, Ritratti d’autore: Francesco Rosi (1996) e Stessa rabbia, stessa primavera (2003), che ha partecipato alla 60. Mostra del cinema di Venezia, nella sezione Nuovi Territori – Mediometraggi. Nel 2010 ha presentato con grande successo di critica Gorbaciof nella sezione Fuori Concorso della 67. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica.
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