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Taste 2018: racconti di gusto in “rosa”

taste

Taste 2018: salone del food d’eccellenza

Voglio raccontarvi l’edizione di Taste 2018 in versione “rosa”, attraverso cinque donne che si dedicano quotidianamente a far bene il proprio lavoro ed a realizzare un prodotto d’eccellenza: Anna, Francesca, Claudia, Luigina, Pinotta.
Ogni azienda è una singola storia fatta di emozioni ed anche sacrifici per poter offrire al consumatore non solo un prodotto ma una vera filosofia del mangiar bene e sano che si scontra spesso con il mondo della grande distribuzione, che offre certamente prezzi vantaggiosi ma sicuramente non dallo stesso cuore.


Anna Portinaro per me è la “Signora dei Krumiri”, quelli veri, quelli che hanno fatto la storia. Mi accoglie al suo stand con fare affabile e nei suoi occhi leggi l’orgoglio per quello che fa. Era il 1878 quando Domenico Rossi sfornava in quel di Casale Monferrato questi fantastici e profumati biscotti dalla forma particolare, che ricordano i baffi del Re Umberto, conquistando i palati più esigenti fino ad ottenere il riconoscimento di Provveditore della Casa di Sua Altezza il Duca D’Aosta; del Duca di Genova e della Real Casa. Dopo un passaggio di proprietà nel 1953 Ercole Portinaro rileva l’azienda ed insieme al figlio Romolo fanno conoscere i Krumiri in tutta Italia e nel mondo. Come gustare un Krumiro? Da solo è già una bontà. Ma si può accompagnare al te, al caffè, ad un liquore, ad un vino dolce così come ad una cioccolata calda. Largo alla golosità! C’è poi la sorridente
Francesca Iseppato
, veneta di Bovolone (Vr), dress code grembiulino color lilla, con i suoi biscotti che ricordano quelli della nonna dal profumo di cannella, zenzero, camomilla, lavanda, arancia e legno di rosa. Si chiamano Le Furezze dal dialetto veneto “Sfurèso” che sta ad indicare leccornie. Mi racconta con entusiasmo che la sua è una pasticceria frutto di una accurata selezione di materie prime, pochi zuccheri ed una combinazione di essenze che parlano allo spirito.

Leggeri, delicati e digeribili sono dei biscotti Gourmet in grado di accompagnare anche salumi, formaggi, vini, birre e liquori oltre a tè e caffè.
Claudia Pistocchi punta su un look d’attacco: capello blu. Insieme al fratello Claudio da oltre 25 anni lavorano insieme nel loro laboratorio fiorentino. Era il 1990 quando nasce la nota Torta Fondente di Cioccolato Pistocchi senza l’aggiunta di zucchero, uova, burro, farina ma solo cioccolato fondente extra, cacao amaro in polvere e poca crema di latte. Novità di questa edizione è la torta al cioccolato bianco, albicocche e cognac. Una vera delizia.


Sempre in tema di cioccolato ci sono Luigina e Laura Faletti, rispettivamente madre e figlia. Loro sono Torinesi, di Leinì precisamente, titolari della cioccolateria A. Giordano, insieme al Sign. Mario, che vanta 120 anni di storia. Un paradiso fatto di cremini, gianduiotti e giacomette dalla taglio manuale così come l’incartamento, creme spalmabili alla nocciola ed al gianduia. Luigina è una donna forte e concreta e mentre scarta un cioccolatino mi dice:”fa male solo il cioccolato non buono. Il mio no“.

Prodotti realizzati con materie prime di qualità come le nocciole Piemonte certificate. Ed è proprio conversando con Luigina che conosco Pinotta Lateano che mi porta al suo stand: Casa Corneli. Pinotta è di origine calabrese, di Altomonte, per amore trasferitasi in Umbria a San Vito in Monte, nelle colline tra Perugia ed Orvieto. Qui da oltre due secoli la famiglia Corneli coltiva cereali, legumi ed olivi. E’ stata proprio Pinotta, che la mattina svolge la professione di dentista così come il marito, a dare una svolta all’azienda con la produzione di “Le Pinotte” (amore infinito per il proprio nome) una linea di legumi e zuppe biologiche in barattolo pronte da gustare. Alla mia domanda del perché il suo prodotto è diverso da altri Pinotta mi risponde:”Ho un grande rispetto per territorio e per il magiare sano“. L’ultimo nato è la zuppa di legumi misti, curcuma e semi di lino.


Cinque donne, cinque storie, cinque prodotti, cinque racconti di gusto, cinque città ma un unico filo conduttore: la passione.
Taste 2018, Firenze.

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