Cosa c’è di meglio che celebrare la fine di questo catastrofico anno con una tavola di Capodanno all’insegna del buon auspicio? Non ci saranno invitati in casa, se non i congiunti, ne tanto meno feste opulente, ma perchè rinunciare a quel tocco di classe che ci fa sentire bene? Penso sia proprio la scelta migliore quella di attendere l’arrivo del nuovo anno con una tavola di capodanno affascinante e glamour. Ho chiesto aiuto alla mia amica Ilaria Raveggi, fondatrice del sito Tavoledasognoeventi , che ha preparato una tavola di Capodanno appositamente per i lettori del mio blog.
Ilaria in questa apparecchiatura si è lasciata ispirare da ciò che più le piace: l’oro, simbolo di luce e di prosperità futura, e il rosso, rappresentato non solo dalle tradizionali bacche ma anche dagli inaspettati e scaramantici coralli, quasi a ricordarci il loro mitico significato di elementi capaci di generare vita e trasformazione prima, protezione e buona salute poi.
Sebbene la nostra tavola di Capodanno abbia cercato di rispettare le regole del “galateo”, al contempo ci siamo concessi qualche licenza, appagando piuttosto il nostro senso estetico. “Ho rigorosamente usato un sottopiatto en pendant con i decori del piatto stesso (serie gallo rosso Richard Ginori), al di sopra di esso il piatto piano da secondo ed uno concavo per il nostro consommé“.
Il tovagliolo, che il bon ton vuole sulla sinistra del posto tavola, poco distante dalle doppie forchette, si raccorda con i toni rossi dei coralli, e sul lato destro del posto tavola vi è prima il coltello con la lama rivolta verso l’interno e poi il cucchiaio da minestra.
Sulla sinistra il piattino per il pane e sulla destra i bicchieri: sull’esterno quello per il vino, esattamente sopra il coltello, poi quello per l’acqua ed infine un po’ indietro la flute per lo champagne. Naturalmente il numero e la tipologia delle posate dipendono dalle portate e dal tipo di menù che sceglieremo: in questo caso abbiamo utilizzato due forchette, una per l’antipasto e una per il secondo piatto e, sulla destra, un cucchiaio per un primo piatto da minestra.
Non sempre i servizi di posate in commercio prevedono tutte le tipologie di posate. Il consiglio di Ilaria è allora di non formalizzarsi troppo e piuttosto di optare sempre per un numero doppio di forchette standard, cioè da secondo piatto, che potranno essere utilizzate, come in questo caso, anche per l’antipasto che richiederebbe invece un formato leggermente più piccolo. “Porteremo invece sulla tavola le posate da dolce o da frutta, se necessarie, con le portate stesse, rendendo in questo caso la nostra mise en place più…leggera”.
Prosegue Ilaria: “Seppur abbiamo optato per una tavola assolutamente opulenta, quasi da Wunderkammer, non è poi così difficile lasciarsi ispirare da essa: infatti, un bell’allestimento non può mai prescindere dal divertimento di “ creare” sulla propria tavola una piccola scenografia domestica. Per questo il suggerimento è di fare sempre uso di un oggetto decorativo che ci è particolarmente caro: un vaso, un cachepot, un candelabro, una statuina, qualunque suppellettile possa suscitare delle emozioni. In questo caso la collezione di madrepore e di coralli si è prepotentemente imposta sulla nostra tavola, accompagnata da immancabili candele rosse e da bacche selvagge raccolte nei campi della nostra toscana“.
Perché una tavola possa “gioire” con coloro che ad essa si siederanno, Ilaria ritiene irrinunciabile alcuni elementi decorativi “vivi”, quali le candele – le cui fiammelle con leggiadria accompagneranno il tintinnare dei bicchieri e delle posa- e gli immancabili fiori o frutti della natura che, pur nella loro semplicità, enfatizzeranno la bellezza dell’apparecchiatura.
“E’ questa la nostra tavola: un inno alla tradizione italiana nell’ opulenza del tessuto damascato delle antiche corti rinascimentali, nelle porcellane volute dal granduca di Toscana Leopoldo di Lorena, nei vetri soffiati di Murano“.
Ieri come oggi il Made in Italy è lusso e bellezza. Per questa tavola Ilaria ha mixato un importante servizio di piatti con elementi facilmente reperibili sul mercato ed a costo contenuto. Il buon gusto e l’armonia riescono a creare sempre un equilibrio nello stile. Vi sorprenderà che i sottopiatti sono di plastica ed hanno un costo di circa 2 euro ciascuno, il loro colore “sangue di piccione” si sposa con il contesto. I coralli sono anch’essi di plastica e sono montati su basi nere. Stesso materiale anche per i candelabri con candela rossa che sono stati spruzzati di oro ed invecchiati.
Grazie ad Ilaria Raveggi per questa nota di stile