Il blog del Marchese
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“U Fistinu” ovvero magnificenza alla corte di Santa Rosalia

u fistinu per santa rosalia

U fistinu per Santa Rosalia

Siete mai andati al “fistinu“? Di cosa parlo? Ma della festa in onore a Santa Rosalia che si celebra il 14 luglio, nella città di Palermo, una delle celebrazioni religiose siciliane ad essere ufficialmente riconosciuta come patrimonio immateriale d’Italia dall’Istituto centrale per la demoetnoantropologia.

Una storia che risale addirittura al 1624 quando la città di Palermo era martoriata dalla peste e la popolazione si affidava invano alle sante protettrici della città: Sant’Agata, Santa Cristina, Sant’Oliva e Santa Ninfa. Tante preghiere…ma invano. Quindi, cambio di Santa. Secondo la leggenda ad un saponaio apparve Santa Rosalia che gli indicò il luogo dove si trovavano le sue spoglie e chiese che le stesse fossero portate in processione per far terminare la peste. E così Fu e la tradizione ebbe inizio.
La statua della Santa viene portata su un enorme carro, metafora del trionfo della Santa, e fu l’architetto Paolo Amato nel 1701 a dare la forma di un vascello. La processione parte dal Palazzo dei Normanni, lungo l’antico asse viario del Cassaro fino al mare, passando attraverso Porta Felice, secondo un itinerario ideale dalla morte (la peste) alla vita (la luce dei fuochi d’artificio in riva al mare).


La processione durante il suo percorso effettua alcune soste. Si ferma prima davanti alla Cattedrale, poi ai quattro canti (qui il sindaco depone dei fiori ai piedi della statua della Santa gridando “Viva Palermo e Santa Rosalia“) ed infine giunge alla Marina, dove si ferma il carro e la Santa ed il popolo gode dello spettacolo pirotecnico.


Quest’anno sono stato invitato da alcuni amici che hanno preparato per “u Fistinu” una luculliana cena e poi dal terrazzo di casa abbiamo goduto di questo spettacolo di magnificenza.

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