“Vi sono momenti nella vita, in cui tacere diventa una colpa e parlare diventa un obbligo. Un dovere morale, un imperativo categorico al quale non ci si può sottrarre”. Oriana F.
E’ tutta la notte che mi viene in mente questa frase dopo aver visto e letto un fashion blog. Non riesco a tacere, me lo ha insegnato mia madre ed Oriana mi ha fornito quel coraggio per non farlo.
Quindi cari amici vi sottopongo due testi scritti rispettivamente, per cavalleria cedo il passo alla donna, il primo dal blog The Blonde Salad, il secondo da Gli eventi del Marchese.
Entrambi abbiamo preso parte allo stesso evento: il party di ZegnArt. Leggiamo insieme i due testi ed analizziamo ( è un metodo che ci hanno insegnato fin dalle scuole elementari)
Testo di The Blonde Salad:
“Mercoledi sera abbiamo partecipato alla serata conclusiva del nostro percorso a Roma insieme a Ermenegildo Zegna: il party del progetto ZegnArt, presso il museo MAXXI. Protagonista principale dell’evento l’installazione di Lucy e Jorge Orta “Fabulae Romanae”, realizzata con il contributo di Ermenegildo Zegna a cura di Maria Luisa Frisa. Questa è soltanto la prima iniziativa speciale realizzata da Zegna nell’ambito di ZegnArt, progetto poliedrico e pluriennale diviso nelle macroaeree public, special projects e art in global stores, che ha come prima tappa Roma e si sposterà nei prossimi anni verso India, Turchia e Brasile.
Per l’occasione ho indossato un abitino di pizzo di MSGM, sandali Miu Miu e clutch “Werelse for MANGO Touch”, disponibile dal 12 Aprile negli store selezionati e su Werelse.com”.
Testo: Gli eventi del Marchese
“Arte e moda si uniscono e danno vita ad un evento emozionale irripetibile. Vi presentiamo il progetto “Fabulae Romanae” di Lucy e Jorte Orta commissionato da Ermenegildo Zegna, con il supporto del Centre for Sustainable Fashion, London College of Fashion. Il suggestivo Maxxi, Museo Nazionale delle Arti del XXI Secolo, è lo spazio scelto per presentare la prima iniziativa speciale nell’ambito di ZegnArt, progetto di dedicato all’arte del nostro tempo in collaborazione con artisti, curatori, enti e istituzioni culturali. Conosciamo meglio i due artisti. Lucy Orta è nata a Sutton Coldfield nel 1966; Jorge Orta è nato a Rosario, Argentina nel 1953. La loro collaborazione, che li porta a fondare nel 1991 lo Studio Orta Paris, nasce dalla comune riflessione legata al tema della sostenibilità. La serie più emblematiche della loro produzione sono certamente Refuge Wear e Body Architecture: micro habitat portatili a metà strada tra il concetto di abito e quello di architettura. Entrati nel cortile del MAXXI la vista si perde e si meraviglia davanti alla proiezioni di immagini che “sanno di sartorialità e Made in Italy”. Le trame dei tessuti si scompongo, interagiscono e diventano intrecci e forme d’arte. L’installazione è allestita al secondo piano. Un omaggio alla città eterna come luogo di accoglienza multietnico e comprensivo. La capanna, la tenda e la dome, forme di riparo che si adattano ad ogni luogo, modi di vivere di un presente in continua trasformazione che s’innestano sul millenario tessuto urbano. La performance è scandita dai versi del poeta Mario Petrucci, con protagonisti gli Spirits che con i loro abiti sono portavoce dei sentimenti della città e della quotidianità. Uno scontro e dialogo tra la bellezza antica e le forme contemporanee; il bello si unisce al buono ed all’utile. In questo concetto si inseriscono i tessuti Zegna che con la duttilità dell’impiego in tutte le condizioni atmosferiche, la grande qualità, sono elementi capaci di esprimere l’idea del riparo, del movimento, della protezione, dell’etica delle nuove emergenze che contraddistingue la ricerca degli Orta. Al termine dell’esposizione, 23 settembre 2012, uno dei lavori che costituiscono il complesso dell’installazione sarà offerta in dono da Ermenegildo Zegna al Maxxi per entrare a far parte della collezione permanente del museo. Dopo questa visita calici frizzanti, musica e dinner party. Tantissimi gli ospiti intervenuti, un pubblico variegato dai vertici aziendali a personaggi dello spettacolo e musica alla stampa e nobiltà italiana. Una cena scandita da un tripudio di italianità dove la polenta con funghi e salsicce si interagisce con un entree di mozzarella di bufala e cocktail di gamberi in salsa rosa, per passare ad una zuppa di moscardini ed insalata di cernia. Bollicine rigorosamente anche quelle Made in Italy e dolci peccati di gola! Tra gli ospiti segnaliamo: Antonello Venditti, giorgio Pasotti, Beppe Fiorello, Vittoria Belvedere, Susan Tabak. Poi rapiti dalle note del bravo dj set tutti in pista a ballare fino alle 2 del mattino. Anche la Daine Pernet, vestita di immancabili veli neri ed occhiali scuri, si divertiva a riprendere il momento musicale, anche noi ve ne regaliamo un piccolo assaggio. Una serata che non dimenticheremo presto e ringraziamo l’amico Massimiliano Galletti per la sua squisita, come sempre impeccabile, accoglienza. Cadeau d’arte: una litografia di Lucy e Jorge Orta”.
Premessa: non ho alcuna antipatia verso questa ragazza, almeno rispetto ad altre è molto carina.
La prima cosa che mi chiedo: ma la Ferragni al party c’è stata? Perchè ha scritto 7 righe di cui 2 sono dedicate alla pubblicità dei marchi che indossa. Il lettore che cerca di documentarsi sull’evento di ZegnArt rimarrà ampiamente deluso, perchè non c’è niente di niente. Troverà una autocelebrazione attuata tramite foto personali, una del fidanzato, del proprio look e qualcuna del party ( ma tanto per). L’evento Zegna è servito solo come cornice per pubblicizzare altro: i brand che indossa.
E’ arrivata da Milano anche due giorni prima per seguire meglio. Penso non ce ne fosse proprio bisogno! Forse però la invidio ha trascorso tre giorni d’amore in una bella città col fidanzato, tutto pagato! Ma la vita privata di ognuno di noi dovrebbe rimanere tale, trovo di cattivo gusto spiattellarla on line come merce di scambio.
Una volta ci si lamentava perchè i film in TV erano interrotti dalla pubblicità. Ora invece la “comunicazione” (anche se risulta un termine inappropriato) è scandita dalle fashion blogger solo con proclami pubblicitari di brand che li sostentano. TV spazzatura o trash equivale a “comunicazione” spazzatura o trash.
Vorrei capire che tipo di comunicazione si tratta. Non è giornalismo ne il punto di vista di un blogger. 5 scontatissime frasi messe insieme per poi giungere alla pubblicità. Di Zegna non sappiamo nulla. Anche i post relativi alle giornate precedenti sonos emrpe dello stesso tenore.
Non è tutto. Il post della Ferragni ha ricevuto 214 commenti (al momento in cui sto scrivendo). Caspiterina, mi viene da dire. Ma c’è un ma. Andiamo a leggere i post. Il 95% dei commenti sono stati scritti da altri blogger, che hanno commentato lasciando il link del loro blog. Questo sapete cosa significa? Che la comunicazione dell’evento non è stata letta da persone interessate ad informarsi su Zegna ed al suo evento, ma bensi da blogger che cercano di pubblicizzare il proprio blog, da altri personaggi in cerca d’autore.
La prima cosa che ti insegnano, quando apri un blog, e di commentare gli altri blog piu’ importanti per direttare visite al tuo blog. A riprova basta leggere i commenti, nessuno, se non due, ha scritto qualcosa sull’evento, anche perchè cosa avrebbero dovuto scrivere, non c’è nulla da commentare, se non che ha uno smalto di un bel color, un borsa entusiasmante e simili smancerie da salone di bellezza.
E’ un gioco di specchi riflessi, un fuoco che arde con della paglia che si consuma in breve tempo. Il caro google infatti non mente mai: se ricerco questo evento il mio blog sarà tra i primi ad uscire nella ricerca, forse perchè visitato e letto da persone che volevano davvero vedere l’evento pur non avendo potuto partecipare. Penso che il compito di un “bravo giornalista” sia riportare la realtà delle cose, e quando riesci a trasmettere ciò che hai visto agli altri, puo considerarti un discreto scrittore.
Come vorrei che fosse viva la Oriana Fallaci! Che donna superba, avrei voluto farle tante domande su questo strano mondo che cede il passo alla mediocrità a scapito della professionalità. La immagino già con quel sorriso beffardo e una valanga di parole anche pesanti. Oriana non avrò la tua stessa preparazione e sagacia ma cerco di difendere “il bello scrivere”.
Altra considerazione. Dai post del soggiorno romano per il ZegnArt traspare una assillante pubblicità ad una borsa di una famosa griffe francese riproposta in molte foto.
Ma chi può permettersi quella borsa andrà a comprarla direttamene in boutique e non perchè l’ha vista su un fashion blog autocelebrativo. I lettori di quel blog, come ho avuto modo già di scrivere, appartengono ad una fascia di età (alcune volte anche sociale) che non potrà permettersi quel lusso. Inutile rincorrerci dietro e nasconderci, questa è la verità. Si fa annusare il lusso a chi il lusso non se lo può permettere. La comunicazione più errata che possa esistere.
Dedicato ad Oriana, per quello che mi insegni giorno dopo giorno: “Niente è peggio di niente”.
Quando scrivo mi emoziono, quando leggo cerco di sognare.
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