Esercizi di stile...sin da piccoli #Pittibimbo

Visti i tempi dove brulicano blog di moda in cui tutto c’è tranne che…moda e buongusto se non outfit da circo, abbinamenti di colori e tessuti da galera, ho scelto di raccontare alcune collezioni di brand presenti all’ultimo Pitti Bimbo.
Fin da piccoli bisognerebbe essere abituati al bello ed all’eleganza. Essere eleganti è un esercizio di stile, non significa indossare abiti costosi e firmati, ma esclusivamente vestire con gusto.

Gli eccessi della moda sono solo fatti per destare clamore, rumors ma la moda è altro. Vi racconto quattro brand che parlano allo stesso modo, con il linguaggio della bellezza. Mood per tutti è un bambino dall’animo british.

Quis Quis, brand di Stefano Cavalleri, presenta una collezione dove gioca un ruolo da protagonista il colore nero, come quello dei grandi ritratti di Tiziano e Bronzino, in cui il lusso si esprime attraverso il broccato, velluto e raso nero, illuminati da colletti gioiello, ricami, barocchi, plissettature e pizzi.

Da tempo seguo Il Gufo, grazie all’amicizia e simpatia che mi lega a Giovanna Miletti, fondatrice, ed alla figlia Alessandra (che ha spento prorio quel giorno le candeline per il suo compleanno a fine sfilata). Qui i protagonisti della collezione sono i pregiati tessuti in grado di raccontare la loro storia attraverso parole fatte di trama e di ordito. Velluti con lavorazione dévoré, neoprene floccato, felpa stretch, tessuti scozzesi per kilt e pantaloni, velluti a coste.

Grande scoperta la raffinata collezione di Hitch-Hiker, del gruppo Monnalisa, ambientata in uno spazio che ricorda i loft newyorchesi. Tra papillon, colori caldi, velluti a coste, raffinati blazer, si respira aria di stile ricercato.

Infine le creazioni bon ton di Le Guignol dove la ricerca del dettaglio va di pari passo con l’utilizzo di tessuti pregiati. Con tutta questa bellezza ci si può poi vestire da adulti come un contadino ucraino? (senza nulla togliere).
Per questa due giorni di Pitti Bimbo, piovese e fredde, ho indossato un montgomery in lana di Manuel Ritz.
PHOTO Damiano Alessandri