Aste di antiquariato ed arte: guida e consigli su come comprare
Cari amici dopo una intensa esperienza nel mondo dell’antiquariato, dopo qualche fregatura, vi propongo questa breve guida con alcuni consigli su come acquistare alle aste di antiquariato. In Italia esistono diverse case d’aste dislocate su quasi tutto il territorio nazionale, carenti nel sud dove si riscontra invece un gran numero di collezionisti ed amanti dell’arte. La maggior parte hanno sede nelle città di Roma, Milano, Genova, Firenze, pensate che quest’ultima pur essendo di piccole dimensioni ne conta addirittura 3.
Ma veniamo alla nostra guida per comprare alle aste di antiquariato.
Tutti possono prendere parte ad una vendita all’asta, basta solo registrarsi con un documento valido di identità e codice fiscale, o partita iva. Pertanto ogni individuo può acquistare, basta solo avere le possibilità per farlo! Nei giorni precedenti alla vendita ci sarà sempre l’esposizione degli oggetti. Armati di catalogo che vi daranno all’ingresso (alcune case d’aste lo regalano mentre altre lo fanno pagare) arriva il momento topico: occorre scegliere, guardare bene e controllare che l’oggetto sia in buone condizioni o il tipo di difetti presenti. Effettuate il riscontro tra descrizione del catalogo e condizioni reali dell’oggetto, molto spesso il catalogo, per questioni di spazio, indica genericamente “difetti”, quindi controllate bene di che tipo di difetti si tratta e la loro gravità. Ricordate che una volta acquistato un oggetto all’asta non potrete rifiutarvi di pagare perchè al ritiro vi siete accorti dell’esistenza di rotture o mancanze. L’esposizione serve proprio a questo! Oltretutto partecipando all’asta accettate le condizioni di vendita, presenti all’inizio del catalogo,e vi impegnate ad acquistare l’oggetto nelle condizioni in cui viene descritto e come si presenta in esposizione.
Una generica descrizione di catalogo del tipo “ridipinture”, “cadute di colore”, “difetti”, possono nascondere delle gravità reali inimmaginabili! Per questo motivo personalmente non acquisto mai alle aste vedendo gli oggetti solo nelle foto, perchè non si è in grado di discernere veramente le condizioni. Questa regola naturalmente è valida per oggetti che hanno un alto valore, per cose di poche centinaia di euro si può azzardare e rischiare anche senza aver visto dal vivo!
Regola fondamentale: nessuno regala niente. Non pensate che gli acquisti alle aste siano sempre vantaggiosi. Gli oggetti in vendita sono di commercianti o di privati che hanno tutto interesse a guadagnarci e a non regalare niente. Capita però di acquistare a prezzi più bassi rispetto al mercato. Tutto dipende da quanta gente è interessata all’oggetto che piace e se si tratta di commerciante o privato. Quest’ultimo offrirà una somma sempre maggiore rispetto al primo, poichè non ha necessità di rivenderlo, mentre il commerciante dovrà aggiungervi un margine di guadagno ed immetterlo sul mercato, pertanto le sue offerte saranno inferiori.
Ricordate di non accanirvi! Di oggetti antichi ne esistono tanti in Italia, siamo un paese “antico” , quindi se il prezzo del vostro oggetto sale troppo lasciate perdere, ne troverete un altro!
I diritti d’asta. Chi acquista e chi vende paga alla casa d’aste i famosi diritti, che incidono sul prezzo finale in maniera consistente. Quindi prefissatevi un limite massimo di offerta calcolando anche la percentuale dei diritti. Questi variano da casa d’aste, non esiste una quota fissa, si passa dal minimo del 21% ad arrivare perfino al 34″%! Esempio pratico: se vi aggiudicate un servizio di tazze ad euro 100,00 il prezzo da pagare definitivo, a seconda dei diritti, sarà pari ad euro 121,00 ( nel caso di diritti al 21%), o euro 134,00 ( nel caso di diritti al 34%).
Si può acquistare nei giorni dell’asta di antiquariato presenziando nella sala di vendita, tramite telefono o lasciando una offerta scritta per il lotto di interesse. Solitamente preferisco partecipare di persona o al telefono nei casi di impossibilità, non ho mai lasciato una offerta scritta, perchè non mi fido tanto! Inoltre di persona ti puoi rendere conto se ci sono, e quante, altre persone interessate al tuo stesso lotto. Molto spesso accade infatti che il battitore dell’asta parta da un prezzo inferiore rispetto alla stima per invogliare l’acquisto e fa le “battute false”, come se ci fosse in sala qualche offerente mentre in effetti non c’è nessuno.
Esempio: un lotto è stimato sul catalogo euro 100-150. In questo caso il prezzo di riserva, cioè il prezzo minimo di vendita che la casa d’aste ha concordato con il venditore per la vendita di quell’oggetto, sarà di euro 100, a meno di quel prezzo la casa d’aste non può vendere, perché dovrebbe poi alla fine dare la differenza al proprietario del bene. Il battitore inizierà in questi casi la vendita ad un prezzo più basso pari da euro 70 / 80 euro e farà della false battute fino ad arrivare ad euro 100. In questo modo si invoglia il pubblico in sala facendo credere ci sia interesse per il lotto, nello stesso tempo si arriva alla cifra che la casa d’aste, in caso di vendita, dovrà rimborsare al proprietario dell’oggetto. Più ci sono rialzi più guadagna sia la casa d’aste che il proprietario del bene!
Il battitore è l’anima pulsante della casa d’aste. A lui spetta annunciare il numero del lotto, leggerne la descrizione e presentarlo al pubblico; deve carpire l’interesse che esiste intorno ad un lotto, osservare le mani o palette che si alzano per confermare una offerta, cercare di farla rialzare. Quando il battitore ripete per tre volte l’ultima offerta e batte un colpo di martelletto l’oggetto viene aggiudicato a colui che l’ha fatta. In questo frangente deve prestare molta attenzione affinché non gli sfuggano altre offerte, perché una volta battuto il colpo su quella offerta non potrà assegnare il lotto a nessun altro anche se si tratta di una offerta più alta.
In poche parole è il sovrano della sala vendite. Con piccoli intermezzi di humor cercherà anche di rendere l’asta non troppo noiosa. Per questo motivo i battitori d’asta vengono scelti tra persone non solo con conoscenze appropriate, ma soprattutto dotate di ottima dialettica, scaltre, con spirito di iniziativa e molto “social”. Molte aste prevedono diverse sezioni, quando si tratta di vendita di numerosi lotti, per consentire anche una turnazione tra i battitori, dopo aver presentato e battuto 300 lotti potrebbero dare i “numeri”!!
Molto spesso nei cataloghi si trovano lotti senza stima con la scritta “maggior offerente”. Ricordate che al 90% c’è sempre il prezzo di riserva, è un piccolo escamotage per rendere il lotto interessante. Mi è capitato spesso di leggere “lotto ad offerta libera”, ma al momento della vendita il battitore partiva da somme alte e non da zero, come ci si aspetterebbe. Non dimostratevi mai tanto interessati all’acquisto durante l’esposizione ed attenti a che non ci siano battute false da parte del battitore, che fa gli interessi del cliente ma soprattutto quelli della casa d’aste.
Infatti su ogni oggetto venduto chi effettivamente guadagna è la casa d’aste. Facciamo un esempio pratico. Acquisto un dipinto ad euro 1000,00. Con diritti al 24% pagherò come prezzo finale alla casa d’aste euro 1240,00. Mentre il proprietario del dipinto quando riceverà il prezzo della vendita di euro 1000,00 dovrà scalare i diritti d’asta che solitamente si aggirano per il venditore dal 10% al 15%. Nel caso di 10% pertanto il proprietario del bene incasserà, dopo un mese e sempre che l’acquirente abbia pagato, la somma di euro 900,00. E la casa d’aste? Lei guadagnerà su quel dipinto venduto ad euro 1000,00 il 34% ( 24% dell’acquirente + il 10% del proprietario) euro 340,00!
Quindi cari amici non pensate sia una cosa semplice acquistare alle aste, occorre essere scaltri, farsi un po di conti prima e mai lasciarsi travolgere dall’entusiasmo per l’acquisto. Soprattutto mai comprare un oggetto solo per impedirne l’acquisto ad un altro vostro vicino che vi sta antipatico. Rischiate di pagarla cara!!
Nel maremagnum di oggetti, mobili e dipinti antichi proposti in vendita una regola su tutte, come sempre, il buongusto.