Sabato 11 giugno a Roma prenderà il via la giornata dedicata all’orgoglio gay.
Mi sono sempre chiesto il motivo di queste manifestazioni. Altro che orgoglio gay! Sembra che i partecipanti, non tutti naturalmente, diano il peggio di se stessi. Sotto il simbolo “Roma Euro Pride2 si legge: “Lesbian, Gay, Bisexual, Transgender, Intersex”, ma perchè c’è ancora qualcuno che crede nei bisex? Ho coniato un termine adottato a questa categoria i “criptogay”, coloro che nascondono la loro vera natura sessuale sotto parvenza di etero, la maggiorparte sposati, che con normale frequenza hanno rapporti sessuali con un uomo. Fanno ritorno a casa con la coscienza pulita e vanno a giocare con i propri figli, perchè loro non sono gay, si divertono solo con i propri simili perchè sono bisex e non tradiscono con una altra donna! Flotte di incalliti sposati spadroneggiano nei luoghi di crusing e battuage soprattutto d’estate, quando la famiglia viene portata al mare mentre loro devono, purtroppo ed a malincuore, rimanere da soli in città perchè devono lavorare. Dopo il pietoso ufficio della telefonatina serale alla propria cara per informarsi se sono a nanna i pargoli, dopo i noiosi e soliti discorsi sulla calura cittadina, sul pranzo e cena frugale e che non vedono l’ora che arrivi il sabato per raggiungere l’amata, eccoli come un fiume in piena, riversarsi on the road alla ricerca del piacere. Cosa non si fa per l’amore della famiglia!!
Di per se una manifestazione dove si inneggi ad un orgoglio sessuale la trovo fuori luogo, a questo punto dovrebbero allora scendere in piazza gli etero e manifestare come categoria protetta ed in fase di estinzione, e le povere donne che ormai non beccano piu’ nulla e sono sull’orlo della disperazione!
Quante volte ho sentito dire alle mie amiche frasi del genere: “quello è bello ma peccato è gay, per noi rimangono solo i brutti”. Donne rassegnatevi, siete nate in un tempo sbagliato, non andate piu’ di moda!
Quante volte ho sentito dire alle mie amiche frasi del genere: “quello è bello ma peccato è gay, per noi rimangono solo i brutti”. Donne rassegnatevi, siete nate in un tempo sbagliato, non andate piu’ di moda!
A mio avviso l’identità sessuale di ognuno di Noi dovrebbe rimanere un fatto personale e non un fenomeno da parata sociale, perchè il voler pubblicamente mostrare al mondo l’essere orgoglio della propria sessualità lo trovo in partenza una grande sconfitta.
Non metto in dubbio che molto spesso, sia nel passato come ancora oggi, abbiamo assistito a grandi discriminazioni, in particolarmodo nell’ambito lavorativo, ma la coscienza sociale mi sembra modificata e certamente non è una manifestazione del genere a migliorarla positivamente.
Poi non comprendo un altra cosa: manifestando e mostrando spettacoli al limite della decenza che orgoglio manifesti? Nessuno. Metti in una mostra una barocconata di pessimo gusto.
Un uomo gay resta sempre un uomo, dovrebbe essere questo essere l’orgoglio. Vivere normalmente nella vita quotidiana la propria identità sessuale senza dare uno spettacolo di “sublime indecenza”.
Non metto in dubbio il lato ironico ed anche divertente della cosa, ma secondo Voi che idea si può fare una persona dei “gay” vedendo sfilare flotte di ragazzi mezzi nudi, vestiti in modo orrido ( mi sono sempre domandato dove riescono a trovare quelle cose e chi le produca) in canotta, pantaloncini, catenoni al collo, ali, e pacchianate varie? I gay certamente sono anche questi ma non sono solo questi! Se va bene assisiti ad una sfilata di bei ragazzi narcisisti che mettono in mostra muscolosi pettorali, culi sodi e tartarughe corazzate, frutto di privazioni alimentari e di sforzi invernali della palestra. Questa è solo una carnevalata! E’ solo una riunione per conoscere gente e per raccimolare, in alcuni casi, una “facile trombata”. Non ditemi di no, perchè è una verità che seppur brutale e cruda, è la realtà.
I gay non sono questo. Poi non mi piace neanche usare la parola gay, questa classificazione in base all’identità sessuale deve essere evitata. Tu sei gay? No. Sono un uomo che ama un suo simile. Non si usano piu’ i titoli nobiliari e non sono piu’ riconosciuti per legge, anch’essi una classificazione ma in base al ceto, lo stesso dovrebbe valere con l’identità sessuale. Quando ci si presenta si dice solitamente. “piacere Mario”, non “piacere sono il conte bisex Mario”, nel curriculum non mi sembra che nessuno scriva: “sono gay”.
Il gay è un uomo, basta. L’essere gay è la normalità di un essere umano che ha deciso di amare un proprio simile, e lo fa normalmente senza necessità di sbandierarlo al mondo, perchè cosa succede all’interno della camera da letto di ognuno di noi (etero, bisex, lesbiche, transgender), è un fatto personale, è tale deve rimanere.
Occorre manifestare una sola cosa, ma oggi non va piu’ di moda: il rispetto della persona e della sua dignità in quanto essere vivente, senza distinzione di sesso, razza, lingua, religione.
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